Economia / Lago e valli
Mercoledì 03 Aprile 2024
Filario, un nuovo look per la terrazza. «Il lago ora punti sul turismo diffuso»
Hotellerie La riapertura del resort di Lezzeno, attesa per gli arrivi da Nord Europa e Usa: «Ospiti stranieri alla ricerca delle località meno note, ma servono migliori infrastrutture»
Per Filario Hotel, la stagione 2024 segna l’inizio di una serie di interventi: il primo ha riguardato il “cambio di look” della terrazza del Ristorante Filo. «La scelta di un progressivo restyling degli spazi è dettata sia da un cambiamento nella clientela la cui età media si è progressivamente abbassata, sia dal desiderio di portare un tocco di novità, essendo ormai prossimi alla nostra decima stagione. Vogliamo rappresentare anche esteticamente lo spirito fresco e originale della nostra offerta» afferma Alessandro Sironi, fondatore di AS Hospitality e gestore di Filario Hotel & Residences.
L’ambizioso progetto è stato affidato al Design Studio CMP, i principali cambiamenti riguardano l’arredo: dai complementi, ai tessuti, alla mise en place.
Il complesso di Lezzeno nasce nel 2015, il nome scelto è un omaggio alla città di Como, al filo di seta, e al Lario. È inoltre un richiamo al vecchio stabilimento dove si produceva il fil di ferro, situato dove ora sorge l’hotel che dispone di 13 camere e due suite, entrambe con piscina privata e una terrazza a sfioro sul lago. Ci sono anche 20 appartamenti per famiglie, coppie o gruppi di amici. Nell’estate 2020 è stato inaugurato il beach bar “Yeast Side”, con un menu che comprende pizze gourmet e piatti estivi rigorosamente italiani.
«Prima della nostra apertura - evidenzia Sironi - la parte dell’alto lago dove siamo situati, presentava ben poche attrattive in termini di servizi turistici. Se nei primi anni attrarre viaggiatori di fascia alta è stato più sfidante, (e soprattutto organizzare gli spostamenti) oggi sono proprio gli ospiti a riconoscere il vantaggio di essere in una location pieds -dans -l’eau, a pochi minuti da Bellagio, circondati dalla calma e dalla tranquillità. Visti i livelli di sovraffollamento che stanno raggiungendo i borghi e i luoghi di maggiore interesse sempre più persone apprezzano la dimensione intima e godibile di destinazioni un tempo ritenute “secondarie”».
A questo proposito, Sironi ritiene che bisognerebbe puntare su un turismo più “diffuso”, lontano dalle coste ormai sature e da tutelare a tutti i costi pena il rischio di rovinare irrimediabilmente un patrimonio paesaggistico unico al mondo. «Oggi i viaggiatori sono interessati a scoprire luoghi meno noti: questo vale per il mondo del lusso ma non solo, si tratta di un cambiamento culturale solo in parte legato al potere di spesa. Affinché tutto questo avvenga è indispensabile, migliorare significativamente le infrastrutture, i collegamenti via terra e via acqua, facilitare l’accesso alle aree decentrate. Questo anche per ridurre il traffico e diminuire il transito sulle problematiche strade del lago».
Sironi punta in futuro ad espandere il business: «Per il 2024 i mercati di riferimento si confermano quello nordamericano ed europeo. Le nostre attività di promozione sono volte a raggiungere sempre più nuovi target, come ad esempio i turisti sudamericani ed asiatici.
Idee chiare anche sulla destagionalizzazione: «È un fenomeno da affrontare, ma credo che solo alcune strutture con ampi spazi interni, spa e soprattutto facilità di accesso da Milano potranno giovarne nel breve termine. Il cambiamento climatico ci ha però permesso di allungare la stagione di due mesi».
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