![Spazi esauriti a Lariofiere per il Salone della subfornitura meccanica. Spazi esauriti a Lariofiere per il Salone della subfornitura meccanica.](https://storage.laprovinciadicomo.it/media/photologue/2025/2/14/photos/cache/fornitore-offresi-nelle-aziende-mancano-i-giovani_dfddc454-ea3e-11ef-9032-03330b513a87_1920_1080_v3_large_libera.webp)
Fornitore Offresi. Nelle aziende mancano i giovani
La fiera Gli imprenditori al termine della prima giornata. «Va spiegato alle famiglie cos’è oggi la manifattura»
C’è il tema dell’incertezza con l’economia internazionale costantemente segnata da imprevisti e situazioni di emergenza. Ma c’è anche il tema del capitale umano che le aziende faticano a trovare e a trattenere, al centro del talk con gli imprenditori che ha chiuso la prima, intensissima, giornata di Fornitore Offresi. Il Salone della subfornitura meccanica non ha deluso le attese: spazi espositivi al completo e un gran viavai di visitatori, in grande parte qualificati.
Gli ostacoli
«Premesso che la più grossa difficoltà che abbiamo oggi è che non sappiamo quello che succederà tra 2-3 anni, figuriamoci dieci, i problemi maggiori che abbiamo probabilmente sono legati alla necessità di sostituire le persone che vanno in pensione e di integrare competenze che servono per innovare - ha detto Antonio Bartesaghi, ceo del Gruppo Omet, sede a Molteno, un’eccellenza nella progettazione e produzione di macchine per la stampa di etichette e packaging e macchine per il tissue converting - abbiamo certamente bisogno di ingegneri e tecnici, ma soprattutto di menti elastiche che sono quelle che hanno i giovani, abituati a pensare velocemente. Dobbiamo lavorare insieme al sistema formativo, entrare nelle scuole, fare entrare le scuole nelle aziende, far capire ai docenti, alle famiglie, e agli studenti, cos’è la manifattura oggi e cosa offre, cosa vuol dire, cosa può fare e cosa può dare».
Massimo Bellomonte, amministratore unico di Beca Box Factory Srl di Termini Imerese nel settore dell’automotive come fornitore di secondo livello, ha diversificato l’attività dell’azienda puntando su lavorazioni meccaniche ad asportazione truciolo con macchine Cnc per la realizzazione di componentistica meccanica per diversi settori dalla nautica al ciclismo
«Siamo in attesa di decisioni che sono sopra di noi, quello che abbiamo fatto e stiamo facendo è guardare anche ad altri settori, stiamo diversificando le nostre attività - ha spiegato - è assurdo il fatto di aver deciso di puntare solo sull’elettrico senza pensare a una soluzione intermedia, come un ibrido serio, che avrebbe consentito alle imprese di arrivare all’auto elettrica perfetta in più tempo».
La filiera
«Abbiamo la fortuna di essere a monte dalla catena del valore, produciamo attrezzature e quindi questo spostamento sull’elettrico ci ha permesso di aggiungere un altro settore rispetto a quelli che avevamo - ha detto Marco Corti, presidente e ad di Costamp Group di Sirone - nel 2017 siamo stati i primi al mondo a costruire i gigastampi per gli innominabili, una fortuna che stiamo sfruttando. Il problema lo abbiamo con le banche perché a fronte di un bilancio 2022 in perdita per mille motivi, come il costo dell’acciaio, l’anno dopo abbiamo fatto un utile soddisfacente, ma le banche ci hanno abbassato il rating perché eravamo nel mondo automotive. Ho avuto la fortuna di cominciare che eravamo in otto e oggi siamo qualche centinaio, la difficoltà maggiore in merito alla ricerca del personale ce l’hai quando sei piccolino, non sei attrattivo, formi gente e dopo quando sono bravi cercano con l’azienda strutturata».
Nicla Gallenda amministratrice e responsabile del post vendita e della ricambistica di Tecnorobot Srl di Sulbiate che si occupa di soluzioni robotiche tailor made, e vice presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confimi Industria Monza-Brianza e Bergamo
«In tema di mismatch - ha spiegato - bisogna anche avere un approccio alle nuove generazioni diverso rispetto a quello che si aveva prima. La ricerca di personale non può essere fatta come nel passato, occorre essere attrattivi con i post sui social, far conoscere qual è la realtà all’interno dell’azienda: il ragazzo non viene a discutere uno stipendio, ma vuole capire com’è il clima aziendale, come vivrebbe la sua vita all’interno della vostra organizzazione».
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