Frenano l’edilizia e l’industria. Aumenta la cassa integrazione: a Como +49%

Lavoro Da gennaio a maggio:nel rapporto della Uilla crescita dell’utilizzo dello strumento ordinario

Incrementi a doppia cifra per la cassa integrazione soprattutto nell’industria e nell’edilizia.

Il quinto Rapporto sulla cassa integrazione elaborato dalla Uil Lombardia mette in luce l’aumento delle richieste di ore da gennaio a maggio 2024 in tutta la Regione che segna in media un +26,5%, sopra la media nazionale del +21,3%. In provincia di Como la cassa integrazione fa segnare +49,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, a Lecco il rialzo è del 21,1%.

«L’aumento delle richieste di cassa integrazione nei primi cinque mesi del 2024 è un segnale che non possiamo ignorare - sottolinea Salvatore Monteduro segretario confederale Uil Lombardia - Sebbene principalmente legato alla cassa integrazione ordinaria, l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2023 mostra che le difficoltà economiche stanno colpendo duramente i settori dell’industria e dell’edilizia. Diverse province registrano aumenti impressionanti, richiedendo un monitoraggio attento e interventi mirati». Il segretario che definisce il quadro «preoccupante», si riferisce soprattutto alle province di Sondrio +224,3% e di Bergamo +153,1%. La situazione va meglio, ma non troppo, a Pavia +58,1%, Como +49,6%, Mantova +45,8%, Lecco +21,1%, Brescia +7,9% e Varese +0,3% che chiude la classifica regionale.

Valori che si spiegano in parte guardando ai settori produttivi maggiormente colpiti. Il record di numero di ore in aumento è per l’edilizia che in Lombardia segna un +96,9% e per l’industria +29,2%, mentre in controtendenza c’è il commercio -43% sempre a livello lombardo e l’artigianato a quota zero. L’aumento della richiesta di ore di cassa si registra per la cassa ordinaria, diminuisce invece quella straordinaria.

Nei primi cinque mesi dell’anno i lavoratori in cassa integrazione sono risultati 47.196 distribuiti in tutta la regione, 9.881 addetti in più rispetto allo stesso periodo del 2023. A questi vanno aggiunti quelli coperti dai fondi di solidarietà, 1.067 complessivamente in Lombardia.

Le ore del fondo di solidarietà invece si sono ridotte nel periodo gennaio-maggio 2024 rispetto al 2023 in Lombardia in tutti i settori, soprattutto nel commercio (-20%), stabili a quota zero ore sia l’artigianato che in questo caso l’edilizia, l’unico aumento a doppia cifra si osserva nell’industria (+42,4%).

Nel solo mese di maggio rispetto allo stesso periodo del 2023, la Cig ha fatto registrare in Lombardia un + 49,8% per un totale di 8.637.668 ore, a fronte di una media italiana del +41,2%.

«I nuclei di crisi territoriali rappresentano uno strumento in grado di aiutare a prevenire e anticipare le crisi aziendali e pianificare misure di sostegno per aziende e lavoratori. Questi tavoli sono essenziali per gestire le crisi e promuovere politiche attive che riqualifichino i lavoratori, adeguandoli alle competenze richieste dalla transizione digitale e green. È imperativo intervenire tempestivamente per sostenere il tessuto produttivo lombardo, prevenendo un peggioramento della situazione occupazionale. Solo così possiamo garantire un futuro più stabile e qualificato per i lavoratori della nostra regione».

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