Gli specialisti del restauro a tutela del patrimonio artistico

Didattica L’offerta dell’Accademia di Como “Aldo Galli”, unica realtà privata che forma, con professionisti ed esperienza pratica, i restauratori

U n percorso fatto di passione e dedizione che, al termine, porta gli studenti a mettere in pratica quanto appreso direttamente sul campo su beni vincolati, parte del patrimonio artistico italiano. Il corso di secondo livello di durata quinquennale in Restauro dell’Accademia Aldo Galli di Como, abilitante alla professione di Restauratore di beni culturali, consente di studiare nel minimo dettaglio ogni passaggio per garantire una idonea fruibilità del bene di cui ci si occupa.

Dalla parte dell’opera d’arte

L’obiettivo è quello di far conoscere da vicino i beni culturali e insieme capire come intervenire per arrivare a un risultato che rispetti il tempo-vita dell’opera d’arte. Un mondo che richiede cura e pazienza e gli interventi meglio riusciti sono l’esito di una profonda conoscenza della materia dell’opera e di tanti piccoli gesti quotidiani che garantiscono un intervento senza errori.

Già dal primo anno del corso si può scegliere tra due percorsi di specializzazione: PFP1 Materiali lapidei e derivati - superfici decorate dell’architettura e PFP2 Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile - manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee, manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e o dipinti. Sono le coordinatrici dei due percorsi a spiegare nel dettaglio come sono strutturati e quali sono gli sbocchi professionali per gli studenti, provenienti non solo dal Comasco ma da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.

«Il corso quinquennale dell’Accademia è a ciclo unico - spiegano Elena Luzzani, coordinatrice del PFP1 e Federica Colombani, coordinatrice del PFP2 -. Noi siamo accreditati dai due ministeri, il Mur e il Mic e siamo l’unico corso quinquennale come Accademia di Belle Arti privati in tutta Italia. Il percorso di studio porta il conseguimento di un diploma accademico di secondo livello abilitante alla professione di restauratore di beni culturali. Alla fine del quinto anno i nostri ragazzi fanno un vero e proprio esame di Stato e con la tesi di fine corso hanno l’abilitazione. Dal giorno successivo vengono inseriti nell’elenco nazionale dei restauratori. In accademia sono attivi due profili formativi: il PFP1, legato al restauro dei materiali lapidei e derivati, quindi le superfici decorate dell’architettura. Tutti quei settori, insomma, che riguardano il restauro dei dipinti murali, degli stucchi, dei gessi e del mosaico.

Mentre il profilo 2 è afferente al restauro di manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile e scolpiti in legno, arredi e strutture lignee, manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e o dipinti». L’Accademia è quindi accreditata con il piano di studi e il percorso formativo professionalizzante.

Piccoli gruppi, alta formazione

«Abbiamo un limite di rapporto docente/studente di 1 a 5: noi dobbiamo garantire il lavoro su beni vincolati e autorizzati dalla Soprintendenza per almeno l’80%, quindi è importante che i nostri studenti siano seguiti con attenzione da docenti restauratori professionisti. I ragazzi arrivano da ambiti diversi: la figura del restauratore è molto complessa con attinenze anche a livello scientifico, una professione a 360 gradi.

I campi disciplinari su cui si formano i nostri studenti sono quelli storico-artistico, poi tecnico dovendo conoscere le tecniche esecutive, ma anche a livello legislativo. Sono tanti i corsi che formano la figura del restauratore. Tutti i nostri docenti sono restauratori professionisti, selezionati con un bando e con un curriculum professionale altamente qualificato». Tante le collaborazioni attive dell’Accademia, con diversi enti sia pubblici che privati.

«Abbiamo convenzioni ad esempio con la Soprintendenza, con il Comune di Como e con enti come le parrocchie e ambiti museali, ormai da tanti anni - aggiungono le coordinatrici -. I nostri studenti hanno quindi l’opportunità di lavorare su opere del territorio importanti. Per Como collaboriamo anche con la Pinacoteca, abbiamo restaurato tre dipinti della collezione Gioviana, poi abbiamo inaugurato l’intervento sulla gondola del Museo Barca Lariana con cui abbiamo intrecciato una collaborazione pluriennale e attualmente nei laboratori abbiamo il timone della gondola di Villa Carlotta da restaurare.

Abbiamo anche una convenzione con ADI Design Museum per quello che riguarda il mondo del design, la manutenzione ordinaria e straordinaria di alcuni oggetti che fanno parte della collezione Compasso d’oro e anche nella zona di Gallarate due convenzioni, una con il Maga per il restauro del contemporaneo e per le tesi di fine corso, ma anche con il museo per gli Studi Patri. Infine una convenzione con l’Archivio Olivieri di Milano, gestendo la parte di archivio e stiamo affrontando i primi lotti di intervento su alcune opere degli anni ‘70. Grande importanza la collaborazione con l’Ufficio Arte Sacra». Tutte opportunità importanti per gli studenti, che si mettono alla prova già nel percorso di studi, pronti poi a entrare nel mondo del lavoro.

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