Grafica e comunicazione: tre percorsi formativi e alta richiesta del mercato

La scuola Alla Ripamonti gli indirizzi professionali e l’istituto tecnico: «Interesse dei ragazzi, quest’anno sono state attivate quattro prime»

Tre percorsi dedicati alla grafica per formare professionisti pronti a entrare nel mondo del lavoro, ma con la possibilità di proseguire anche gli studi all’università.

La Ripamonti è sicuramente fiore all’occhiello del territorio per quanto riguarda la formazione in Grafica e comunicazione, che prevede tre ordinamenti: il percorso di grafico ipermediale di istruzione e formazione professionale, con il 3+1, molto orientato su ipermedialità e multimedialità.

L’operatore, al termine del percorso, utilizza competenze di elaborazione grafica impiegando software professionali per il trattamento delle immagini e per l’impaginazione di stampati; possiede, a seconda degli indirizzi, competenze per la gestione della stampa e dell’allestimento e competenze per la produzione ipermediale.

L’offerta

L’istituto professionale del Made in Italy con indirizzo della grafica, prevede 5 anni con molte attività laboratoriali ed è molto orientato sulla progettazione e la stampa tradizionale. Il diplomato interviene con autonomia e responsabilità nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti grafici, nonché negli aspetti relativi alla ideazione, progettazione e realizzazione degli stessi. C’è infine l’istituto tecnico di grafica e comunicazione, orientato sulla parte multimediale che fornisce competenze specifiche nel campo della comunicazione interpersonale e di massa, con particolare riferimento all’uso delle tecnologie per produrla. Interviene inoltre nei processi produttivi che caratterizzano il settore della grafica, dell’editoria, della stampa e i servizi ad esso collegati. «Abbiamo un collegamento continuo con il Comitato dei Grafici e ci coordiniamo con loro – conferma la preside della Ripamonti Gaetana Filosa -. I nostri indirizzi consentono un rapido accesso al mondo del lavoro: le aziende non riescono nemmeno a soddisfare le loro esigenze, dato che servono tecnici da inserire nel loro organico ma non ce ne sono abbastanza. I ragazzi, comunque, possono anche proseguire gli studi nel mondo dell’università, così come nell’Ifts e Its, oggi sono molto orientati a prolungare gli studi. Il Comitato Grafici si occupa della formazione professionale del mondo dei lavoratori della grafica, organizzano corsi consentendo l’aggiornamento professionale dei docenti e ci danno la possibilità di usare i loro laboratori. È pur vero, comunque, che la scuola ha laboratori propri ben dotati e innovativi. Una sinergia costante che accresce sia noi che loro».

La sperimentazione

La Ripamonti è tra le scuole che, lo scorso anno, sarebbero state interessate alla sperimentazione della nuova filiera tecnologico professionale del 4+2, ma i tempi ristretti nei quali era necessario presentare la domanda e riorganizzare i corsi non hanno consentito di aderirvi subito – come, del resto, è accaduto in quasi tutti gli istituti comaschi che avrebbero potuto essere coinvolti – quest’anno, però, i tempi per gestire la pratica ci sono.

«La grande novità è sicuramente il riordinamento che interessa i professionali e tecnici della filiera tecnologica del 4+2 – conferma Filosa -. Cercheremo di attivarla al meglio, lo scorso anno era impossibile adattare le competenze in tempi così brevi». Tornando ai percorsi di grafica, sono numerosi gli ex allievi che ora sono tornati nella scuola come docenti: l’insegnamento, del resto, garantisce un alto livello di preparazione che permette poi di prendere vari percorsi.

«I tre corsi sono diversi tra loro per vari motivi – evidenzia la docente Laura Bergamasco – l’Ifp è di tre anni più uno, mentre l’Ip e l’It sono di cinque anni. Oltre ad avere competenze in uscita diverse, si distinguono tanto per la metodologia didattica: gli Ifp sono molto basati sulla laboratorialità, i percorsi Ip nello stesso modo danno competenze professionali fin dal primo anno, nell’It invece le competenze professionali subentrano dopo, dato che c’è anche una solida base scientifica. C’è molto interesse da parte dei ragazzi: quest’anno abbiamo attivato una prima dell’Ifp, una prima dell’It e due Ip (Made in Italy), quattro classi dell’area grafica quindi. Del resto, sono percorsi molto interessanti. Qualcuno si inserisce nel mondo del lavoro, qualcun altro decide di andare avanti. Tendenzialmente, chi finisce l’It poi prosegue gli studi, mentre dopo l’Ift e Ip cercano subito lavoro. Il territorio chiede figure in ambito grafico produttivo, le richieste ci sono tanto, poi a seconda delle loro inclinazioni e volontà si orientano in una scelta piuttosto che un’altra». Qualunque strada si prenda, dunque, il futuro è garantito.

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