Il florovivaismo continua a crescere. «E ora fiducia in vista delle Olimpiadi»

Il bilancio Un settore in salute che genera un valore alla produzione di oltre 3 miliardi. Roberta Peverelli: «Trend positivo anche nel segmento ristretto di costruzione del verde«

Il settore florovivaistico italiano ha raggiunto gli oltre 3 miliardi e 145 milioni di euro di valore alla produzione. Nonostante un meteo sfavorevole e gli alti costi sostenuti, nel 2023 ha mantenuto i livelli record dell’anno precedente. Il settore riguarda il 4,7% delle produzioni agricole italiane con un export ai vertici internazionali: è “Made in Italy” il 5,2% di piante e fiori esportati nel mondo.

La Lombardia è la quarta regione italiana, dopo Toscana, Liguria e Sicilia, per produzione complessiva nel settore florovivaistico, che, nel 2023, ha superato i 276 milioni di euro di valore. Ma per il solo settore vivai la nostra regione sale al secondo posto. La Lombardia, in leggera contrazione (-0,7%) nel vivaismo a quota 163 milioni, ma è in campo positivo per le coltivazioni floricole (113 milioni, +1,8%).

I numeri

Sono oltre 45mila gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo in Italia con circa 17mila imprese del settore. Le realtà produttive sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali, Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria e Campania, dove le imprese sono soprattutto specializzate nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

La produzione di fiori e piante in vaso sembra essersi assestata a 1.465 milioni di euro, in valore, il 2,2% delle produzioni agricole italiane, mentre le produzioni vivaistiche avrebbero confermato, secondo l’Istat, i 1680 milioni di euro, in valore, il 2,5% delle coltivazioni agricole italiane. Secondo le agenzie internazionali, la bilancia commerciale del comparto si conferma positiva con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro.

«Non possiamo che confermare il trend di crescita del comparto anche nell’ambito più ristretto di costruzione del verde con fatturati in crescita grazie all’avvio ed alla conclusione di interventi legati al Pnrr ed in generale alle grandi commesse che gravitano su Milano e il suo hinterland – è il commento di Roberta Peverelli, architetto del paesaggio, direttore tecnico dell’azienda di famiglia Peverelli di Fino Mornasco – riteniamo che l’anno prossimo si incrementeranno ulteriormente i progetti per il verde urbano con l’avvio degli interventi correlati alle prossime Olimpiadi invernali».

Dimensione internazionale

Una dimensione internazionale che, da Milano, proietta le aziende italiane e lombarde sui mercati globali. Secondo le stime elaborate dalle agenzie internazionali, l’Italia si conferma seconda potenza esportatrice europea e terza mondiale con oltre 1 miliardo e 200 milioni di valore di prodotti vegetali, pari al 5,2% dell’export mondiale (stabile sul 2022), dominato dai Paesi Bassi (48,2% dell’export mondiale, con un calo dell’1% del valore sul 2022) e, di seguito, presidiato per l’8,2% (quasi 2 miliardi di euro) dalla Colombia (in calo del 2% sul 2022).

Dopo l’Italia, seguono la Germania (4,1% sul totale, in calo dell’8% sul 2022) e l’Ecuador (3,9% sul totale, in calo del 7% sul 2022).

Consistenti per il saldo italiano sono gli scambi con Francia (bilancio di +220 milioni), Germania (+150 milioni), Svizzera (+58 milioni) e Gran Bretagna (+44 milioni nonostante il calo dell’export).

Invece i saldi più onerosi per la bilancia commerciale italiana derivano dagli scambi con la Spagna (-25 milioni) e i Paesi Bassi (-400 milioni).

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