Verso il G7 del digitale: «Un’AI più etica e sicura è la sfida dell’Europa»

Intervista Il comasco, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione, presiederà martedì il vertice a Villa Erba

Un filo che da Trento arriva fino al lago di Como dove, martedì prossimo, è in programma il G7 su Tecnologia e Digitale durante il quale si parlerà di digitalizzazione, ma anche di intelligenza artificiale con i risvolti etici e di sicurezza. A rappresentare il Governo italiano sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, il comasco Alessio Butti.

Italia e trasformazione digitale. A che punto siamo rispetto all’Europa?

L’Italia ha fatto notevoli progressi nella trasformazione digitale, come evidenziato in un recente report Ue. Siamo tra i leader europei nell’adozione del cloud, utilizzato dal 55,1% delle imprese italiane contro una media Ue del 38,9%. Anche sulla sanità digitale abbiamo raggiunto un eccellente 82,7% e siamo tra i migliori nell’uso dell’identità digitale, dove registriamo un notevole incremento di Cie e dell’App Cie. Tutto questo in meno di due anni di governo. Dobbiamo migliorare nelle competenze digitali, ma la formazione delle persone è un processo più lungo rispetto, ad esempio, alla migrazione al cloud.

E all’interno del Paese come si colma il gap tra grandi e piccoli centri e tra le diverse aree geografiche?

Stiamo portando avanti diversi progetti. Il governo Meloni ha subito compreso come sia impossibile realizzarli senza una duratura collaborazione con gli enti locali. Lavoriamo a stretto contatto con Anci e Upi sia per garantire un accesso equo e uniforme ai servizi digitali in tutto il Paese, sia per promuovere programmi di alfabetizzazione digitale. Altro elemento per superare le disparità è la presenza di una connettività a banda ultra-larga diffusa in modo capillare in tutto il territorio. Anche in questo caso, stiamo sperimentando diverse soluzioni per migliorare la situazione ricevuta in eredità dai precedenti governi.

È vero che i colossi del web sono sempre più interessati all’Italia? Di che investimenti parliamo?

Il governo Meloni è credibile e affidabile. Abbiamo dimostrato serietà e lungimiranza. Questo comincia a dare frutti importanti, grazie a riforme strutturali e nuove politiche industriali. L’investimento di Microsoft da 4 miliardi su AI e cloud è un chiaro esempio di questa realtà oggettiva. I progetti di Google trovano sponda naturale nella nostra visione di futuro, ma anche le aziende italiane Ict hanno ripreso coraggio e fiducia. Tutto questo vuol dire anche crescita economica e creazione di posti di lavoro. Abbiamo dato priorità alla collaborazione tra pubblico e privato per accelerare la digitalizzazione, ora raccogliamo i frutti di una strategia che ho contribuito a portare avanti in prima persona.

Intelligenza artificiale, come cambierà le vite delle persone?

L’AI sarà implementata in molti ambiti ed è una tecnologia che ha davvero il potenziale di trasformare radicalmente le nostre vite. Spesso leggo o ascolto discorsi distopici su questo argomento, ma la realtà è che non dobbiamo temere l’AI, ma imparare a utilizzarla per migliorare le cure mediche, prevenire i rischi, semplificare le attività burocratiche e molto altro. Tuttavia, per garantire che l’AI abbia un effetto positivo, è bene promuovere un approccio etico e regolamentato, in modo che i benefici siano accessibili a tutti, rispettando i diritti e le libertà individuali.

In un mondo globale come si possono mettere dei limiti agli abusi dell’AI in termini etici e di privacy?

La risposta sta in un approccio normativo per stabilire linee guida e standard etici globali, evitando che l’AI diventi uno strumento di sorveglianza o controllo invasivo. Per questo, l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nell’adozione dell’AI Act europeo ed è il primo paese Ue ad aver portato in Parlamento un disegno di legge sul tema. Inoltre, è necessario coinvolgere aziende e società civile in un dialogo costante per garantire che l’AI sia progettata per rispettare i valori democratici e i diritti umani. Su questo tema a Trento, il 15 marzo scorso, ho promosso la sottoscrizione della Trento Declaration tra Italia, Giappone e Canada e i principali player mondiali in ambito tecnologico, tra cui Meta, Microsoft e Google.

L’esempio classico è la possibilità di riprodurre la voce abbinandola ai volti in modo che, potenzialmente, può manipolare qualsiasi dialogo di persone famose, ma non solo. Come ci si potrà fidare dell’AI?

Per fidarsi dell’AI, da un lato è necessario avere le regole semplici e certe di cui abbiamo parlato in precedenza, dall’altro adottare controlli, certificazioni e strumenti di verifica che permettano di distinguere contenuti autentici da quelli manipolati. Gli sviluppatori devono inoltre integrare meccanismi di trasparenza, mentre il pubblico va educato a riconoscere questi contenuti. Il nostro impegno sulle competenze, testimoniato anche dall’apertura di migliaia di Punti Digitale Facile in pochi mesi, è di primaria importanza.

D Il G7 a Cernobbio dal 15. Perché qui è qual è l’obiettivo che si è dato?

La prima fase del G7 di mia competenza si è svolta a Trento a marzo. Cernobbio, per la chiusura del G7 AI e digitale, è stata scelta per la sua importanza come sede di incontri internazionali e per la cornice eccezionale del lago di Como. L’obiettivo principale dell’incontro che presiederò martedì prossimo è rafforzare la cooperazione globale e promuovere un uso sicuro ed etico della AI, soprattutto nel settore pubblico. In linea con gli impegni presi durante la Dichiarazione di Trento, la presidenza italiana vuole mettere al centro del dibattito l’aspetto etico, ma punta anche a condividere le migliori pratiche sui servizi pubblici digitali e a esplorare approcci comuni all’identità digitale tra i Paesi del G7.

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