Economia / Como città
Giovedì 21 Dicembre 2023
«Il mercato casa in frenata. Ma il peggio è alle spalle»
Il caro mutui limita le compravendite. Nel 2024 è attesoun calo dei tassi
Segnali di fiducia per i mutui nella seconda metà del 2024, mentre ancora soffrono per l’aumento dei tassi da un anno e mezzo a questa parte, con le conseguenze di un raffreddamento delle compravendite di immobili. Sono in molti ad attendere che ci sia un calo dei tassi per accendere un mutuo e acquistare casa.
«Inutile negare come l’effetto del rialzo dei tassi di interesse della metà del 2022, poi stabilizzatosi, con qualche altalena, nell’anno in corso, abbia avuto un impatto deterrente sulla platea di famiglie interessate all’acquisto di un immobile – afferma Marco Mangano, branch manager Credipass Como-responsabile credito Fimaa Como - un freno che si è tradotto in un sensibile calo delle compravendite degli immobili. La stima ufficiosa indica in 100mila compravendite in meno in Italia, su circa le 750mila del ’22, e in un azzeramento delle surroghe nella prima metà dell’anno, ripresentatesi con più vigore da settembre in poi. Gli osservatori più accreditati parlano di una perdita per il comparto mutui pari a circa il 27% surroghe comprese».
Secondo i dati provvisori dell’Agenzia delle entrate a fine 2023 le compravendite in provincia di Como sono state 1.656 e a Como città 318, dimostrando un calo soprattutto nella provincia e una tenuta del capoluogo. Tuttavia il dato comasco non è ancora definitivo, dato che le statistiche ufficiali dell’Agenzia delle entrate tradizionalmente escono alla fine del primo trimestre dell’anno.
«Posso quindi parlare dei dati provinciali dal punto di osservazione di Credipass Como. Tengo però a ribadire, come sempre, che il vero indice di salute di un’economia è rappresentato dai mutui acquisto, quindi dal nostro osservatorio possiamo parlare di un calo pari dall’1 al 3%, dicembre non si è ancora chiuso, che mi rende fiducioso per il 2024 – aggiunge Marco Mangano - al di là del dato strettamente legato alla mia professione, quello che più conforta è che le previsioni già del mese di maggio ’23, nonostante il conflitto israelo-palestinese e le sue conseguenze economiche non potessero essere all’orizzonte, indicavano come colpi di coda, cosa poi avvenuta, i rialzi poi avvenuti nell’ultimo trimestre, per assistere nel 2024 alla stabilizzazione dei tassi, se non addirittura a una leggera discesa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA