Il nuovo step di Qualità e Logistica. Polo tessile, tre divisioni distinte

Il progetto Dopo il trasferimento a Grandate la trasformazione della realtà aziendale

Un unico cuore e tre nuovi brand specifici. Qualità e Logistica - azienda di controllo qualità dei tessuti - cambia volto e diventa un polo tessile. Ora, infatti, al marchio di Qualità e Logistica si associa, in modo più specifico, il controllo qualità specializzato prevalentemente sul fast fashion, per grossi volumi in tempi ridotti. Si affianca, a completamento dei servizi dati ai clienti, Como Lab, laboratorio accreditato con il compito di verificare le caratteristiche fisiche, chimiche e qualitative dei prodotti tessili. E Como Controllo: controllo qualità per la fascia medio-alta del mercato tessile, anche con controllo all’ago.

«Qualità e Logistica si era già trasferita lo scorso giugno da Lurate Caccivio a Grandate - spiegano Elisabetta Piro, responsabile amministrativo di Ql e Marianna Benetello, responsabile del laboratorio ComoLab di Ql: il titolare di Ql è Aldo Osculati - Il passo è stato fatto per andare in una struttura di proprietà più grande: tra coperto e scoperto, abbiamo 12mila metri quadrati di immobile. Il laboratorio ComoLab resta a Lurate Caccivio. Abbiamo voluto infatti unificare il controllo qualità dei tessuti a magazzinaggio, logistica e gestione degli accessori. Abbiamo formato così un polo, anche con caratteristiche di artigianalità e di competenze multiple: un’azienda con tre divisioni che si occupano di attività diverse».

Anche per una questione di mercato. «Nella situazione attuale del tessile, la diversificazione è basilare - aggiungono - Nel segno del rinnovamento, abbiamo cercato di dare un filo comune alle varie specializzazioni. Qualità è Logistica è nata nel 2009 e in questi 15 anni è cresciuta, non solo come numero di dipendenti, oggi 60, e come fatturato annuo, quasi 4 milioni e 900mila euro, ma anche nelle tipologie di lavoro».

Considerazioni tra passato, presente e futuro: «Veniamo da un 2023 che, per il settore, non è stato un grande anno. Subito dopo il trasloco vi era stato un arresto nel settore della stampa. Le avvisaglie del 2024 sono state un punto di domanda. C’è stato un trend altalenante, in un mondo del tessile poco programmato, e dove non è semplice programmare nemmeno il proprio lavoro. Ci sono periodi dettati non dalla stagionalità, bensì delle scelte che fanno i clienti sulla tipologia di stampa. Ad ogni modo, i prossimi mesi dovrebbero essere abbastanza produttivi».

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