«Il taglio dei tassi? Segnale importante, ma con pochi effetti»

Aspettative La decisione Bce ha un impatto relativo, Roberto Galli: «Rimandati numerosi investimenti». Pasquale Diodato: «Speriamo che il trend prosegua»

La Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti base. Il tasso sui rifinanziamenti principali scende quindi da 4,50% a 4,25%.

«La riduzione è dello 0,25 esatto, come da tempo si attendeva – commenta Ernesto Mauri, direttore generale Bcc Brianza e Laghi – ma l’Euribor era già sceso ed è l’elemento di riferimento. Per cui il mercato ha già scontato questa riduzione ampiamente prevista. Ora la Bce ha detto che si apre un percorso accidentato e le previsioni sulla discesa dell’inflazione sono ancora oggetto di valutazione».

In questa nuova situazione ci si aspetta che anche le banche adeguino i tassi per i finanziamenti allo scenario più incoraggiante.

«Gli istituti di credito si trovano in una situazione di concorrenza sul mercato dovuta non tanto alla discesa dei tassi ma al fatto che c’è scarsa domanda di finanziamenti – aggiunge il direttore - quando non c’è domanda, l’offerta si abbassa perché segue la legge del mercato».

La sorpresa è che i mutui erano proposti già dalle banche a condizioni più favorevoli proprio perché il calo della domanda, aggiunto alle previsioni attese dei tassi rivisti al ribasso, avevano portato alcuni istituti di credito a proporre sui mutui tassi molto bassi.

«È il caso di banche che a fine maggio hanno proposto operazioni con tassi molto favorevoli o di istituti che ponevano ottime condizioni per la surroga dei mutui – prosegue Ernesto Mauri - adesso qualcosa scenderà ulteriormente perché sicuramente l’azione della Bce porta beneficio. Però, soprattutto nei primi mesi dell’anno, il mercato è stato stanco, rallentato, mentre ora, un po’ a fatica, si cominciano a vedere impieghi interessanti. Significa che ci sono aziende che chiedono credito e che meritano di essere sostenute».

Proprio le imprese, in particolare le pmi, sono quelle che più hanno sofferto la difficoltà ad accedere al credito nella fase di rialzo dei tassi.

«Per capire come la decisione della Bce si rifletterà sulla imprese si dovrà attendere ancora – commenta Roberto Galli, presidente di Confartigianato Imprese Como - perché tutte le aziende stanno aspettando ormai da mesi che i tassi scendano e questa lunga attesa le ha messe in seria difficoltà. Con l’eccezione di chi doveva necessariamente fare degli investimenti o degli interventi con scadenza, tutti gli imprenditori che avevano la possibilità di rimandare le spese straordinarie hanno atteso che l’accesso al credito fosse meno costoso».

«Il taglio dei tassi d’interesse era ormai improrogabile – interviene Pasquale Diodato, presidente di Cna Lario Brianza - in sé la riduzione dal 4,5 al 4,25 % è minima e quindi non si fa nemmeno notare sulle rate mensili, tuttavia se dovesse diventare sistematica e quindi rinnovata anche per il futuro, potrebbe diventare un volano per rilanciare la propensione delle imprese agli investimenti – sottolinea Pasquale Diodato – la Bce deve avviare un percorso di discesa dei tassi, oltre che immediato, robusto e non episodico. Una discesa alla quale deve seguire un comportamento coerente delle banche italiane che porti a un rapido ed effettivo allentamento delle condizioni per l’erogazione del credito alle famiglie e alle imprese. Solo così - conclude il presidente della Cna - potranno ripartire decisamente investimenti e consumi».

Circa le possibili mosse future, la Bce continua a essere molto prudente e ha tenuto ad annunciare che le prossime decisioni non saranno vincolate a un particolare percorso ma solo dai dati relativi all’inflazione a livello europeo .

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