Economia / Como città
Venerdì 24 Gennaio 2025
Imprese e sostenibilità, occasione strategica anche per i lavoratori
Il percorso L’economista Caterina Carletti sulla transizione green: «Processo collettivo, necessarie competenze e conoscenze specifiche»
La sostenibilità non è solo un obiettivo etico; è un’opportunità strategica per il futuro delle imprese e della comunità. In questo senso green jobs e responsabilità sociale di impresa sono temi con i quali il mondo economico è chiamato a confrontarsi. Fra le figure di spicco che di queste tematiche si sono fatte promotrici, Caterina Carletti – già docente ricercatrice presso la Supsi, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, e consulente per la Camera di Commercio di Como-Lecco - ha come obiettivo rendere il tessuto imprenditoriale lariano più cosciente degli impatti ambientali, sociali ed economici delle attività industriali.
I tempi
«È tema decisamente urgente – sottolinea - anche per il ritardo con cui lo stiamo affrontando. Abbiamo la necessità di superare ostacoli a più livelli; il primo è il livello decisionale e di governance: è necessaria una presa di coscienza da parte dei consigli di amministrazione, degli imprenditori, dei decision maker. Vanno ripensate le strategie di business in un’ottica di sostenibilità».
L’approccio messo a punto integra le pratiche ecologiche e socialmente responsabili nelle strategie aziendali. Ciò è particolarmente rilevante per le aziende comasche, che da sempre hanno una forte tradizione manifatturiera, ma che oggi devono affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico, alla gestione delle risorse naturali e alla necessità di adottare modelli di business più etici. Investire nella sostenibilità porta a un miglioramento dell’efficienza e della competitività e soddisfa le aspettative di una clientela sempre più consapevole. Le imprese devono muoversi in questa direzione non solo per rispondere alle normative ambientali, ma anche per cogliere le opportunità offerte da una crescente domanda di prodotti e servizi green. In questo contesto, l’adozione di tecnologie verdi, la riduzione dei consumi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi diventano imperativi.
«Non si tratta però solo di una scelta a livello di governance– continua Carletti - è anche una scelta tecnica che richiede conoscenze e competenze. Ben venga quindi la formazione che in questo momento stanno offrendo, per esempio, le associazioni economiche come Confindustria e Camera di Commercio».
Il secondo ostacolo riguarda infatti le persone con le loro mansioni e le loro funzioni aziendali. «C’è bisogno che chi si occupa delle risorse umane o della logistica, dei processi di digitalizzazione o è responsabile della scelta delle materie prime e dei prodotti nella catena di fornitura abbia una visione strategica rispetto al tema della sostenibilità».
Ci possono essere persone da tempo in azienda che hanno acquisito una competenza significativa e possono avere la sensibilità o l’interesse di formarsi e di integrare l’esperienza precedente con una visione nuova. Questo approccio consente quindi di riqualificare alcune figure professionali, consolidando e integrando le loro conoscenze.
Generazione Z
C’è però un terzo livello di difficoltà legato alle nuove generazioni e alla creazione di nuove figure professionali, tenuto conto che entro il 2030 la generazione Z rappresenterà il 27% della forza lavoro globale.
«Tema sul quale purtroppo la formazione, dalla scuola alle università, si è impegnata con qualche ritardo rispetto alle esigenze del mercato. La sostenibilità non è un tema che consente un approccio individuale della singola azienda, del singolo manager, del singolo settore, ma è un processo collettivo che richiede la partecipazione da parte di tutti. Da questo punto di vista le associazioni economiche hanno una grande opportunità e possono rappresentare l’anello di congiunzione ideale tra le imprese e il mondo accademico. Conoscendo i propri associati e le realtà del territorio, sono in grado di capire le priorità, i temi più urgenti e quali siano le modalità più opportune per l’erogazione della formazione. Con il progetto Interreg Smart - Strategie Sostenibili e Modelli di Aziende Responsabili nel Territorio Transfrontaliero - come Camera di Commercio di Como Lecco insieme ai partner svizzeri Supsi e Sos, negli ultimi cinque anni abbiamo formato 114 manager in questo settore, offrendo una formazione a 360 gradi».
«Mi spiego: posso partecipare come direttore della produzione o responsabile marketing o ancora come responsabile delle risorse umane; è importante infatti che io conosca e capisca anche i processi legati all’ambiente in un settore in cui non sono coinvolto direttamente».
È fondamentale avere una visione generale, ma soprattutto una capacità di applicare una serie di strumenti a disposizione.
«Cito come esempio concreto il rapporto di sostenibilità semplificato, uno strumento realizzato da Camera di Commercio di Como-Lecco in collaborazione con la Camera di Commercio del Canton Ticino e con il supporto scientifico della Scuola Universitaria della Svizzera Italiana e a disposizione delle imprese».
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