In 652 al test di Medicina. E dal prossimo anno un corso alle superiori

Istruzione Due sedi di esame a Varese e sessanta quesiti. Da settembre, in quinta, lezioni a distanza per preparare l’esame

Sono stati 652 i partecipanti al test di Medicina che si è svolto martedì all’Università dell’Insubria, divisi nelle due sedi di Morselli e Monte Generoso a Varese. In palio in tutta Italia ci sono oltre 22 mila posti, quasi 21 mila per Medicina e Chirurgia e circa 1.500 per Odontoiatria.

Gli aspiranti camici bianchi si sono confrontati con una prova che prevedeva 60 quesiti - divisi tra Biologia, Chimica, Fisica e Matematica, Logica e ragionamento e Competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi - estratti da una banca dati di 3.500 domande predisposta direttamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca e pubblicata tre settimane prima del test.

I ragazzi hanno quindi avuto modo di vedere in anticipo le domande anche se, come è facile immaginare, sarebbe stato impossibile impararle tutte in così poco tempo. Tutto si è svolto in maniera regolare all’Insubria, senza particolari problemi. «Quest’anno sono stati proposti due test, uno a maggio e l’altro a luglio che potevano eseguire i candidati al quarto e quinto anno delle superiori, all’Insubria i posti sono stati riempiti tutti – conferma Matteo Tozzi, direttore del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Insubria -. Devo dire che è andato tutto bene senza nessun problema particolare. Dopo che saranno comunicati i risultati, i ragazzi potranno scegliere quello migliore (laddove abbiano eseguito entrambi i test, ndr) e da settembre inserirsi nella graduatoria nazionale e valutare l’università in cui sono stati ammessi».

C’è però un’importante novità che riguarda anche il territorio comasco. «Da settembre partirà uno studio pilota, Mood, con altre 40 università capeggiate dalla Sapienza di Roma e di cui l’Insubria farà parte – aggiunge Tozzi - che sarà presentato nelle scuole e che prevede la formazione di corsi all’ultimo anno di superiori per i ragazzi che vorranno partecipare al test. Si tratterà di lezioni a distanza su una piattaforma costruita ad hoc per Medicina, Chirurgia e Odontoiatria, per poter dare a tutti i candidati una preparazione sulle scienze di base. Un progetto voluto fortemente come modalità futura di accesso a Medicina e Chirurgia, con corsi di preparazione uguali in tutta Italia. Io credo che tutte le modalità per rendere il test più fattibile siano buone, ma più che pubblicare le domande come è stato fatto quest’anno, sono dell’idea di dare precocemente delle informazioni e modalità di studio per superare il test. Rendere pubbliche le domande prima può essere un aiuto, ma limitato considerando che si parla di migliaia di quesiti. Dare a distanza informazioni che poi saranno alla base dei test mi sembra invece molto più positivo per tutti».

E conclude: «Oggi l’accesso programmato con il test è una necessità, il fatto che chi prova abbia delle informazioni di base è un’altra priorità: preparare tutti coloro che vorranno farlo e avere le stesse possibilità di superarlo. Quest’anno, anche sentendo i ragazzi, sembravano più o meno soddisfatti: le votazioni medie del primo test sembrano diffusamente buone, direi che gran parte dei ragazzi ha superato il test e potrà utilizzare il punteggio per entrare in università o quest’anno o il prossimo. Mood aprirà come progetto pilota nel 2024-2025». Agli aspiranti medici non resta ora che attendere il responso delle graduatorie che decreteranno la griglia di partenza verso l’iscrizione delle future matricole.

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