Insubria, arriva il bando che finanzia la ricerca dei giovani

L’iniziativa Ai progetti selezionati nel 2023 un contributo di 25mila euro. L’ateneo ha utilizzato risorse proprie e le donazioni del 5X1000

Dare spazio ai giovani, alla loro ricerca e progettualità che rappresenta il futuro dell’università dell’Insubria, incoraggiandoli e sostenendoli. Questo l’obiettivo del bando Fondo di Ateneo per la Ricerca (Far), i cui progetti dei vincitori sono stati presentati nei giorni scorsi durante l’incontro «Giovani e ricerca all’Insubria».

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare le idee e promuovere la scrittura e presentazione di progetti di ricerca competitivi: basi fondamentali per partecipare a bandi nazionali ed internazionali e promuovere l’attrattività e competitività dell’Insubria.

I progetti sono stati presentati in ciascuna delle tre aree Erc, ossia Physical Sciences and Engineering, Life Science, Social Sciences and Humanities e sono stati valutati da tre revisori esterni italiani e stranieri appartenenti a Reprise, il Registro digitale di esperti scientifici indipendenti del Mur, per la valutazione scientifica della ricerca italiana. Le risorse assegnate per il finanziamento dei progetti vincitori provenivano da fondi propri dell’ateneo, dalle donazioni del 5X1000 e da finanziamenti ministeriali.

I progetti del 2022, finanziati con 15mila euro ciascuno e da completare entro il 31 dicembre di quest’anno, hanno incluso ricerche in diverse aree disciplinari. Tra questi, i progetti di Elisa Terzaghi, Nicolò Baranzini, Francesco Della Monica, Lilli Viviana Casano e Valentina Albanese. Quelli del 2023 hanno ricevuto un finanziamento di 25mila euro ciascuno e dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025. Hanno vinto Isabella Barbiero, Christina Pagiatakis, Silvia Gazzola, Davide Spanu, Valentina Albanese ed Elena Maiolini. «Sono molto contenta di questo incontro che ha permesso ai nostri giovani ricercatori vincitori dei progetti FAR di raccontarci le loro idee progettuali, la missione della loro ricerca e i risultati che hanno ottenuto – evidenzia la professoressa Flavia Marinelli, delegata del rettore alla Ricerca e che, dal 31 ottobre, subentrerà come direttrice del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita dell’Insubria, al posto dell’uscente Luigi Valdatta -. La ricerca è una pianta preziosa ma fragile, diventa rigogliosa e dà frutti solo se coltivata con tenacia, passione e pazienza.

I giovani ricercatori che pensano e lavorano sui progetti del futuro hanno bisogno nel nostro ateneo del sostegno e del supporto, devono avere spazi di incontro e confronto e devono potersi sperimentare anche nella loro capacità di comunicare i risultati del loro lavoro e di partecipare a bandi competitivi nazionali e internazionali. Il bando spazia in scienze della vita, scienze fisiche e scienze sociali e umanistiche; l’ateneo per finanziarlo ha usato fondi propri e le donazioni del 5x1000 che sono molto importanti. Negli ultimi anni c’è stata una politica di forte reclutamento di una nuova generazione e abbiamo usato tutte le fonti possibili. Ora abbiamo 90 giovani ricercatori».

E aggiunge: «Noi facciamo un bando interno, i ricercatori scrivono il loro progetto che viene poi mandato a un comitato di revisori esterni anonimi, questo assicura che i progetti siano scelti senza nessun tipo di condizionamento. Importante che i ragazzi imparino anche ad esporre i loro lavori in un linguaggio comprensibile, dato che vengono da discipline diverse.

La giornata è venuta molto bene, un momento di contatto tra le varie aree dell’ateneo. Abbiamo annunciato che faremo il bando anche per il 2024. Sono molto soddisfatta, sono alla fine del mio mandato e spero che chi verrà, continui a investire sui giovani che sono il futuro. Bisogna puntare su ricerca e innovazione».

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