I super investimenti nel segmento degli hotel. Como destinazione top

Turismo Cernobbio, Carate, Bellagio e Tremezzina: accanto a Villa d’Este si muovono le catene straniere. Leoni: «Qualità delle strutture familiari superiore»

È vicino agli 800 milioni di euro il volume di investimenti registrato nel segmento hotel nel primo semestre 2024. In questo dato davvero ragguardevole, ufficializzato ieri da “Il Sole 24 Ore” - figurano anche importanti acquisizioni sul nostro territorio, come quella tutta cernobbiese del Gruppo Villa d’Este, che si è assicurato l’hotel Miralago, a buon diritto considerato un pezzo di storia di Cernobbio e così quella, per ora confinata ai rumors, relativa alla transizione per assicurarsi il Castello di Urio, parte del patrimonio immobiliare dell’Opus Dei. Acquisizione firmata dal gruppo Lvmh (Louis Vuitton Moet Hennessy), con l’obiettivo di trasformare la villa del XVIII secolo in un hotel extra-lusso a marchio Belmond. Sul settore alberghiero si è trattato, come rimarcato dal quotidiano economico, di operazioni su asset singoli.

Terreno fertile

Il lago di Como ha riaffermato così il proprio ruolo di “terreno fertile” per investimenti in ambito turistico da parte di grandi gruppi. «È un fenomeno positivo che certifica quanto appeal abbia la location lago di Como - fa notare il presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio, Luca Leoni -. Il fatto che questi grandi catene - da Marriott a Belmond - abbiano acceso i riflettori sul nostro lago rappresenta un segnale positivo. Alle spalle da parte loro ci sono studi approfonditi e soprattutto una visione già proiettata sul futuro. Ciò significa che c’è grande sicurezza rispetto agli investimenti effettuati in queste località».

Il presidente dell’Assoalbergatori di Confcommercio aggiunge però che «da sempre i grandi imprenditori comaschi sono stati capaci nel far crescere le proprie strutture. Cito il gruppo Rocchi, il gruppo Passera e così il gruppo che fa capo a Paolo De Santis e ancora il gruppo Fontana che guida Villa d’Este e così la famiglia Bucher. Imprenditori capaci di guardare con lungimiranza al futuro e dar corso ad investimenti di qualità». «L’approdo sul nostro lago di questi grandi gruppi stranieri non deve essere motivo di preoccupazione - la chiosa di Luca Leoni - sono certo che la qualità delle nostre famiglie di albergatori sia superiore a quella dei gruppi che scelgono il nostro lago per investire in ambito turistico, pur senza nulla togliere a chi sta optando per questo tipo di investimenti. Restano le buonissime sensazioni, proprio in virtù di questi investimenti per gli anni a venire».

L’x Britannia

In questo contesto, va segnalata anche l’apertura il prossimo anno dell’ex hotel Britannia a Griante-Cadenabbia - una delle ammiraglie del turismo lariano con 285 camere - che avrà la denominazione di “Lake Como Edition”, porterà un ulteriore incremento della vocazione turistica del paese con vista su Bellagio sia come indotto che come proposta, trattandosi di un cinque stelle forte di 145 camere. L’ex Grand Hotel Britannia Excelsior è passato nell’ottobre del 2021 dalle mani di Whieldon Ross Stacey e della moglie Doriana Luchina a quelle della joint venture di Bain Capital Credit con Omnam Group, notissimo fondo americano inglese. Un investimento importante e atteso che si è allungato anche al vicino Lido di Cadenabbia.

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