Comunità energetica in Alta Brianza
La Bcc progetta un parco fotovoltaico

L’iniziativa Coinvolto il territorio di Alzate e Anzano, il 5 ottobre un convegno a Lariofiere. Pontiggia: «L’energia, strumento per creare comunità e valore»

L’idea è di creare il nucleo di una prima Comunità energetica rinnovabile, ed estendibile nel territorio, tra Alzate e Anzano del Parco, a partire da alcuni terreni che la Bcc Brianza e Laghi metterebbe a disposizione per un importante parco fotovoltaico. Ma il tema è di sicuro interesse per chi vuole informarsi sul tema. E per chi, producendo energia con i pannelli solari, può tagliare sui costi della bolletta.

Il confronto

La Bcc Brianza e Laghi ha fissato per sabato 5 ottobre, alle 9.30, al Centro Espositivo Lariofiere di Erba, il convegno “Le Comunità Energetiche Rinnovabili per lo sviluppo dei territori”, primo appuntamento per discutere la possibilità di un progetto di Cer. Interverranno Paolo Arrigoni, presidente Gse, Stefano Cetti, amministratore delegato Acinque Spa, Fabio Binelli, coordinatore del Dipartimento Green Economy Anci Lombardia, Dino De Simone, responsabile transizione ecologica Aria Spa Regione Lombardia, Patrizia Ronchi, avvocato Confcooperative Lombardia, Carlo Napoleoni, responsabile area corporate Gruppo Cooperativo Iccrea. A illustrare alcuni case history di comunità energetica: Annalisa Bati, vice direttore Bcc Pontassieve, Maurizio Bono, sindaco di Arcore, Daniele Ferrari, responsabile Gad Diocesi Milano.

Un incontro a cui sono stati invitati decine di Comuni ma anche Confindustria Como Lecco, amministratori condominiali e non solo. «Si tratta di un argomento di natura valoriale - afferma Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc Brianza e Laghi, il quale esporrà le conclusioni insieme al comitato di coordinamento composto da Alessandro Molteni, Federico Negri e Mattia Pedrini - Il tema delle Cer è giovane, ma abbiamo fin da subito individuato alcuni “superpoteri” di queste nuove configurazioni. Stiamo infatti andando verso un modello energetico distributivo e collaborativo, molto diverso da quello tradizionale».

La parola chiave

«La parola d’ordine delle Cer è la mutualità, perché, prima ancora di energia, la definizione porta la parola comunità che implica la necessità di creare valore in un sistema, a partire dalla condivisione di energia. Quindi la dimensione energetica diventa uno strumento per creare comunità e valore in un sistema locale. C’è anche il tema della dimensione sociale dell’energia, quindi la possibilità di impiegare le risorse che entrano in Cer per progetti di lotta alla povertà energetica e tutela dei clienti vulnerabili».

Aspetti chiave: «La dimensione tecnologica, che tra le varie attività, prevede la gestione degli impianti di produzione da fonte rinnovabile; la dimensione economica-finanziaria, al riguardo è necessario creare e raccontare questi benefici che derivano e che abbiano un percorso stabile e duraturo, per poter determinare garanzie di investimenti e partecipazione; la dimensione giuridica, relativa alla scelta del modello giuridico per favorire la partecipazione attiva dei cittadini; la dimensione sociale ed ambientale, legata alla partecipazione attiva dei cittadini per un uso consapevole e razionale dell’energia. Per una comunità energetica il soggetto dirimente è il cittadino. Dalle adesioni che stanno pervenendo, crediamo che il convegno potrà essere una grande occasione».

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