
Economia
Lunedì 31 Marzo 2025
La Brianza del design ispira il lusso al maschile
Tess è in edicola Il comasco Pietro Fadda racconta la collezione di Canali andata in scena alla Milano Fashion Week
Dopo la presentazione, lo scorso 19 gennaio della prima collezione Uomo di Canali, a cui ho lavorato alla Milano Fashion Week, ho avuto modo di riflettere sul significato e sull’evoluzione dell’abbigliamento formale maschile per un consumatore contemporaneo.
In una presentazione tenutasi a Milano nella nuovissima location Magma, realizzata in uno spazio ex-industriale riqualificato di 3000mq dove trovano posto anche un ristorante e una galleria d’arte inaugurata proprio in questa occasione, sono stati svelati i look della collezione dal titolo “Tailoring Italian Design”.
Omaggio alla Brianza come culla della produzione di arredi di alta gamma, la collezione prende ispirazione dagli interni - motivi di pavimenti, texture di pezzi di design, combinazioni inaspettate di materiali - e li trasferisce in articoli che giocano con l’idea della vita dentro e fuori casa, portando la disinvolta facilità dell’abbigliamento domestico in un guardaroba pensato per vivere la vita pubblica. Il principale elemento di novità che in tal senso caratterizza l’evoluzione dell’abbigliamento formale maschile è sicuramente quello del comfort.
La società di oggi richiede un sempre maggiore dinamismo ed un abbigliamento che sia al contempo donante e funzionale, adattabile alla molteplicità di situazioni che affrontiamo nella vita di tutti i giorni.
I volumi dell’abbigliamento formale si fanno dunque più morbidi e rilassati, le spalle delle giacche si decostruiscono e seguono il corpo di chi le indossa, i cappotti si fanno avvolgenti e stretti in vita da cinture, per sviluppare un concetto di “lounge formalwear”.
L’allestimento dell’evento ha riprodotto un lussuoso spazio domestico, arredato con mobili realizzati in collaborazione con Molteni. Nello specifico, sono state presentate tre sedute disegnate da Vincent Van Duysen, direttore creativo dell’azienda leader nell’arredamento di lusso, e ricoperte con alcuni tessuti esclusivi della nuova collezione Canali.
Lo sviluppo dei tessuti è stato di centrale importanza per trasmettere questo senso di un lusso confortevole e quasi “domestico”, ed in tal senso sono state predilette fibre che donassero ai capi leggerezza ma matericità, con una ricchezza di texture che partono da ispirazioni di classici della drapperia maschile come lo spigato ed il principe di Galles, interpretandoli però in una chiave innovativa grazie ad un gioco di proporzioni nuove e moderni mix di filati tridimensionali.
Anche lo sviluppo degli accessori tessili ed in particolare delle cravatte è stato interessato da questa sperimentazione materica.
Diverse aziende del Comasco con cui Canali collabora da molti anni per la realizzazione di questi accessori-icona dell’abbigliamento formale maschile hanno implementato degli sviluppi di texture innovative e l’impiego di materiali inusuali. Nello specifico, sono state presentate cravatte con aspetti maglia e con bottonature tridimensionali, cravatte in flanella dall’aspetto raffinatamente invernale e persino cravatte in panno di cashmere double, che univano una ricchezza tecnica ad una funzionalità reversibile.
La ricchezza degli archivi delle aziende tessili comasche è stata inoltre una preziosa ispirazione in fase di sviluppo per la creazione delle texture e delle grafiche di collezione. Questi archivi, patrimonio di fantasie, grafiche, campioni di tessuto jacquard o stampato rappresentano un’inestimabile fonte per i designer ed i textile developers, che possono fare ricerche sui temi più disparati e, grazie alla passione e conoscenza dei curatori di questi archivi, ricavare spunti fondamentali per la nascita di nuove idee. Sono luoghi dove si respira la storia e la passione per il mondo del tessile, un vero patrimonio del nostro territorio che offre sempre ispirazioni che dal passato proiettano verso il futuro.
Il ritorno della cravatta come oggetto di tendenza suggerisce una riflessione anche sull’avvicinamento sempre crescente dei giovani verso il mondo dell’abbigliamento formale. La causa di questo fenomeno potrebbe essere in parte una risposta antitetica allo spopolare dell’abbigliamento streetwear, che per anni ha dominato le strade e conquistato le passerelle, ma che adesso è in una fase calante. A fronte di questo cambio di trend, le aziende che incarnano invece un lusso gentile, “sussurrato” come si ama dire negli ultimi mesi, stanno vivendo un periodo favorevole in termini di vendite e crescita di popolarità.
Probabilmente i giovani provano per i codici dell’abbigliamento formale una certa fascinazione identificandovi per un modo di vestirsi che rievoca un’eleganza per loro sconosciuta, e pertanto accattivante.
Se per i giovani dei decenni passati l’abbigliamento formale era simbolo di un potere insensibile e a tratti schiacciante, e dunque in opposizione al quale si creavano dei linguaggi estetici di “protesta”, per i giovani di oggi questo sillogismo di formalità-potere impositivo è probabilmente superato, e dell’abbigliamento formale viene dunque apprezzata l’eleganza e la sofisticazione estetica, svuotata di questi significati connotanti.
(Nella didascalia alla pagina 45 di Tess, la collezione viene attribuita “alla direzione artistica” di Pietro Fadda. Ci scusiamo con l’interessato per la qualifica attribuita, che non corrisponde al ruolo rivestito nell’azienda Canali)
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