La spesa dei turisti: a Como business
per 1.797 attività

I dati Moda e ristoranti al top, libri fanalino di coda Caramel, Confartigianato: «Penalizzato il settore legno»

Come risulta dai dati provvisori dell’Istat che si riferiscono ai primi cinque mesi del 2024, la domanda turistica italiana è sostenuta principalmente dai turisti stranieri. «Le presenze turistiche salgono del 3,4%, un aumento interamente determinato dalla crescita dell’8,4% delle presenze straniere – che rappresentano il 57,6% del totale – mentre quelle italiane scendono del 2,6%».

Questo quanto riportato su “Studi – La spesa dei turisti stranieri in estate vale 23 miliardi di euro, l’1,1% del Pil”, Report nazionale di Confartigianato Imprese pubblicato lo scorso 16 agosto. Contestualizzando vale però la pena sottolineare che i dati raccolti si fermano al mese di maggio quando in realtà la stagione turistica è agli esordi.

«In provincia di Como 1797 le attività artigianali coinvolte nel filone turismo; un dato che va letto nel suo complesso e, vorrei sottolineare, stiamo parlando solo dell’artigianato collegato al turismo che, con il 12% sul totale complessivo delle imprese artigiane, è in linea con la media della Lombardia», così Alberto Caramel, Segretario Generale di Confartigianato Como, condividendo alcune riflessioni sul report nazionale. Al di là della spesa per l’alloggio, che in Italia nel 2023 è stata pari al 22,9 miliardi di euro, a Como i turisti spendono in particolare in abbigliamento e calzature; nei ristoranti e nelle pizzerie; nel trasporto delle persone; nell’agroalimentare e nei bar, caffè e pasticcerie.

Strategico il comparto “servizi”

Colpisce invece il dato bassissimo che riguarda l’editoria; apprezzabile in questo senso l’iniziativa di alcune librerie del centro, dove gli stranieri possono trovare in bella vista libri in lingua originale, ma anche classici italiani tradotti come Manzoni, Ferrante e Camilleri. «Già da qualche anno Confartigianato si sta interessando al settore turismo. I nostri bandi o le incentivazioni non riguardano solo alberghi e ristoranti, ma anche le attività che sostengono il turismo - spiega Caramel - prendiamo ad esempio l’elettricista; anche ad agosto deve essere in grado di far ripartire l’ascensore del Grand Hotel; un albergo non funziona se non c’è l’idraulico, l’elettricista o il manutentore».

Il lago sta vivendo un boom turistico a 360°. «Credo che a Como stia capitando quello che è successo a Milano con l’Expo - continua il Segretario Generale - in 10 anni la città è cambiata completamente diventando la metropoli che è oggi; gli effetti positivi si sono visti quando chi è arrivato per l’Expo è tornato per investire». Come sistema non ci si può accontentare del turista che arriva e riparte, ma si dovrebbe puntare a far conoscere il nostro territorio in tutte le sue espressioni. Dai dati risulta che delle 1797 imprese quasi 400 sono del settore tessile; si tratta delle imprese legate alla filiera della moda, settore in cui il turista con alta capacità di spesa spende da sempre.

Eccellenza arredo

L’artigianato però è trasversale a tutti i settori. «Pensiamo a Cantù e al comparto del legno che abbiamo a 10 minuti di macchina da Como - suggerisce Caramel - oggi a mio parere questo non intercetta i turisti con un potere di spesa notevole. Potremmo organizzare eventi di incoming con architetti blasonati a cui generalmente gli alto spendenti si rivolgono per l’arredamento. Dobbiamo presentare l’intera filiera del legno arredo, da chi progetta e crea il mobile a chi si occupa delle finiture in vetro piuttosto che in metallo. Qui, e altrove, le persone potrebbero sfogare la voglia di Made in Italy».

© Riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA