Le prospettive di Erasmus+ in un’Europa più connessa

Mobilità di saperi C’è anche un progetto rivolto a colmare i gap digitali nel programma che ha favorito più di 30 mila scambi nel corso del 2023

Per formare studenti e cittadini che abbiano non solo conoscenze tecniche e professionali adeguate, ma che sappiano interagire in contesti interculturali in maniera competente utilizzando le lingue straniere, la maggior parte delle scuole comasche promuove al proprio interno progetti internazionali legati al programma Erasmus. Originariamente istituito dall’Unione europea nel 1987 per promuovere una più stretta cooperazione tra le università e gli istituti di istruzione superiore in tutta Europa, il programma Erasmus ha portato alla creazione di un sistema organizzato e integrato di scambi transfrontalieri di studenti e docenti.

«La scelta del nome “Erasmus” - si legge sul sito ufficiale della Ue - si riferisce a Erasmo da Rotterdam, un importante studioso e docente ispiratore durante il periodo rinascimentale che viaggiò molto in Europa per insegnare e studiare in diverse università. Allo stesso tempo però, la parola “Erasmus” fungeva anche perfettamente da acronimo per The European Community A ction S cheme for M obility of University Students”».

Erasmus, che inizia come programma autonomo per la cooperazione e la mobilità europee, nel 1995 diventa il programma settoriale per l’istruzione superiore nell’ambito del più ampio programma “Socrates” per l’istruzione (1995-2006).

I programmi dell’UE in materia di istruzione e cultura si espandono infatti, con “Socrates” e “Leonardo da Vinci” che coprono l’istruzione e la formazione (nel periodo 1995-2006); nel 2007 a questi succede il programma “Apprendimento permanente” (2007-2013.)

Nel 2014 l’UE crea un unico programma generale per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

Dato il suo clamoroso successo nel corso degli anni e il fatto che “Erasmus” era molto più conosciuto degli altri titoli del programma, si è deciso poi di estendere il marchio “Erasmus” all’intero nuovo programma. Il “+” intende ricordare che il programma sostiene più settori rispetto alla semplice istruzione superiore.

Come abbiamo visto, nel corso del tempo il programma si è ampliato diventando“Erasmus+” e la sua forma estesa è un quadro generale che combina i diversi programmi dell’UE per la cooperazione transnazionale e la mobilità nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport in Europa. Sempre più spesso però oggi si inizia a guardare anche al di là dell’Europa.

L’obiettivo di Erasmus+ è perseguito attraverso tre “azioni chiave”. Azione chiave 1: mobilità individuale ai fini dell’apprendimento. Azione chiave 2: cooperazione tra organizzazioni e istituzioni. Azione chiave 3: sostegno allo sviluppo delle politiche e alla cooperazione

Le prospettive per la fase attuale, 2021-2027, si concentrano su quattro priorità generali: sostenere la transizione verde; affrontare la trasformazione digitale; promuovere l’inclusione sociale e la diversità e promuovere una maggiore partecipazione alla vita democratica, ai valori comuni e all’impegno civico.

Fra le priorità troviamo la necessità di colmare il divario digitale con accordi di apprendimento Erasmus+ digitali.

L’obiettivo dell’iniziativa “Carta europea dello studente”, che mira a semplificare l’amministrazione della mobilità e a migliorare l’esperienza degli studenti in mobilità, è infatti raggiungere il 95% degli accordi di apprendimento completati in formato digitale entro il 2025. La cifra si riferisce agli accordi per gli scambi di studenti all’interno dell’Europa (“mobilità intraeuropea”), mentre altri accordi per i tirocini e la mobilità internazionale non rientrano attualmente nell’ambito di applicazione.

Si tratta di uno sforzo congiunto dell’intera comunità Erasmus+ per digitalizzare le procedure interne e migliorare gli scambi di dati tra i sistemi informatici collegati alla rete Erasmus Without Paper (EWP). Dai dati pubblicati nell’ambito della relazione annuale Erasmus+ risulta come nel 2023 Erasmus+ abbia sostenuto 1,3 milioni di opportunità all’estero e come, con un budget totale di oltre 4,5 miliardi di euro, abbia finanziato quasi 32.000 progetti che coinvolgono oltre 84.500 organizzazioni, con un forte aumento rispetto al 2022.

Nel 2023 più di 30 000 partecipanti hanno preso parte a scambi e seguito attività di formazione per acquisire competenze digitali, nell’ambito del piano d’azione per l’istruzione digitale per l’UE.

Fra gli altri punti salienti emersi nella relazione emerge l’impegno nel sostegno all’inclusione e alla diversità in via prioritaria. Oltre 200.000 partecipanti erano persone con minori opportunità, tra cui migranti, persone con disabilità, persone che vivono in aree remote o persone che affrontano difficoltà socioeconomiche.

Altro punto significativo è anche la vocazione green di Erasmus+. Nel 2023 il 23 % dei partecipanti alle attività di mobilità ai fini dell’apprendimento di Erasmus+ ha utilizzato trasporti a basse emissioni per la maggior parte del viaggio, come autobus, treno o car-pooling.

© Riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA