
Economia / Como città
Giovedì 27 Marzo 2025
Legno-arredo: «E ora, nuovi mercati»
Mercati esteri Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin sulle strategie internazionali della filiera. «Con i dazi Usa e l’arretramento dell’Europa, sono necessari strumenti per individuare aree alternative»
«Servono strumenti di internazionalizzazione per esplorare nuove destinazioni, a partire da Emirati Arabi e Arabia Saudita, ma anche India e Brasile. Il Salone del Mobile strategico per un nuovo mappamondo dei mercati». Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, commenta i grafici elaborati dal Centro Studi su dati Istat e lancia qualche sollecitazione.
L’export della filiera legno-arredo ha registrato nel 2024 un calo del 2,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 19,4 miliardi di euro, il macrosistema arredamento ha mostrato maggiore resilienza, limitando le perdite al -1,8% e raggiungendo i 14,4 miliardi.

«Un pareggio con il 2023 sarebbe stato un risultato straordinario, considerata la situazione internazionale. Per un settore fortemente orientato all’export come il nostro, gli eventi geopolitici che hanno caratterizzato il 2024 e che, ahimè, proseguono nei primi mesi di quest’anno hanno inevitabilmente avuto un impatto. Basta scendere nel dettaglio delle performance registrate nei nostri principali mercati di sbocco per capire che quel -2,1% assume un valore positivo rispetto al contesto globale».
Un “mappamondo” dinamico
L’export ha registrato cali significativi nei principali mercati Ue, mentre alcuni Paesi extraeuropei danno segnali di crescita. La Francia resta il primo mercato con 3miliardi di euro (-3,3%), seguono gli Stati Uniti con 2,2 miliardi (+1,5%) e la Germania che sfiora i 2 miliardi (-6%), Il Regno Unito si attesta a 1,2 miliardi (-6,4%) e la Spagna resta stabile con 0,8 miliardi (+1%), invariata la Svizzera (0,9 miliardi). La Cina si ferma sotto il mezzo miliardo (-13,2%), mentre gli Emirati Arabi Uniti mostrano la crescita più forte con un +21,2% (0,5 miliardi). Tra i mercati in salita, oltre agli Emirati Arabi Uniti, il Kirghizistan (+139,5%, +46 milioni), l’Arabia Saudita (+16,9%) e la Corea del Sud (+34,4 milioni). Al contrario, tra i Paesi con le maggiori perdite, la Germania (-126 milioni) e la Cina (-75 milioni).
L’export del macrosistema arredamento ha registrato nel 2024 un calo più contenuto rispetto all’intera filiera, chiudendo a 14,4 miliardi di euro (-1,8%). Tra i principali mercati, la Francia con 2,3 miliardi (-3,6%), gli Usa con 1,7 miliardi (-0,8%) e la Germania, 1,3 miliardi (-3,2%). In controtendenza la Spagna che segna un +4,1%, unico mercato in crescita tra i primi dieci. Gli Emirati Arabi Uniti salgono al settimo posto con un incremento del +22,2%, raggiungendo 0,4 miliardi di euro. La Cina scende all’ottavo posto con un calo del -17,9%. «Con un mercato europeo che mostra evidenti segnali di arretramento e gli Usa che nel 2024 si sono dimostrati resilienti, ma la presidenza Trump potrebbe cambiare completamente lo scenario, risulta indispensabile mettere in campo strumenti volti a individuare nuove rotte. In un momento tanto complesso le imprese non possono essere lasciate sole. Servono strumenti per esplorare nuove destinazioni e misure per la valorizzazione delle fiere quale strumento strategico per disegnare il nuovo mappamondo dei mercati, a partire dal Salone del Mobile».
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