L’energia in casa. Che occasione per il territorio
Erba Comunità energetiche, si attiva la Bcc Brianza laghi. Il presidente Pontiggia: «È il momento di fare squadra. L’energia diventi mezzo per un nuovo sviluppo sociale»
Energia prodotta a livello locale, a costi bassi, sostenuta da incentivi e pulita: è questo l’obiettivo del Decreto Cer, pubblicato a gennaio, e legato alla capacità di coagulare le comunità attorno a un bene comune, condivisibile, prezioso come l’energia. Al momento sono poco meno di 200 le comunità energetiche già attive in Italia, avviate con il sistema precedente: in Lombardia sono 20 i gruppi di autoconsumo e solo 2 le comunità di energia rinnovabili.
Una corsa contro il tempo
Ma lo scenario potrebbe cambiare rapidamente, solo da aprile c’è la possibilità di poter inoltrare le domande per costituire una Comunità energetica attraverso i portali del Gestore dei Servizi Energetici e sono già centinaia le richieste che sono stata presentate per poter accedere ai finanziamenti. I fondi del Pnrr a disposizione per lo sviluppo di Cer e per l’autoconsumo collettivo in comuni sotto i 5mila abitanti coprono il 40% dei finanziamenti ammissibili, ma la scadenza è molto vicina: marzo 2025.
Una gara contro il tempo per un processo complesso, virtuoso in cui viene premiato il saper fare squadra tra enti, imprese, privati e proprio questo aspetto legato alla cultura della comunità come premessa per l’accesso agli incentivi è stato approfondito nel corso del convegno “Le comunità energetiche per lo sviluppo dei territori” organizzato da Bcc Brianza Laghi e Gruppo Bcc Iccrea a Lariofiere, Erba, ieri mattina.
«Bisogna ricominciare a sognare, perché il sogno è la motivazione di fondo su cui costruire il futuro – ha detto Giovanni Pontiggia, presidente Bcc Brianza Laghi come sintesi della giornata di lavori – attraverso le Cer scopriamo la possibilità di un movimento che può portare alla nascita di un nuovo spirito cooperativo moderno, che insiste su una tradizione locale profonda, e che trae spunto dall’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. L’energia può diventare il mezzo per uno sviluppo sociale, culturale e morale delle persone. Purché si scongiuri – ha sottolineato – il rischio che alcuni grandi operatori approfittino delle opportunità che si aprono. Per questo serve un nuovo localismo, legato al territorio, e la capacità di fare coalizione che si raggiunge solo attraverso le relazioni tra persone». La logica mutualistica, coerente con lo spirito delle Bcc, è la stessa che il legislatore ha impresso all’avvio delle Comunità energetiche, nelle loro diverse declinazioni, nel nostro Paese. Da qui l’interesse delle banche di Credito cooperativo a partecipare ai processi di co-costruzione delle Cer.
Censimenti e bisogni
Nulla è stato risparmiato nel susseguirsi degli interventi circa la complessità del processo. Con il coordinamento di Raffaele Arici, direttore generale Federazione Lombarda Bcc, si sono susseguiti gli interventi tecnici di Paolo Arrigoni (Gse), Katia Maini (Aria Spa), Fabio Binelli (Anci), Patrizia Ronchi (ConfCoop), Stefano Cetti (Acinque) e Carlo Napoleoni (Gbi).
Hanno illustrato i diversi passi per la costituzione delle Cer: dal censimento degli spazi disponibili per i pannelli fotovoltaici che i Comuni sono tenuti a realizzare, alle diverse e più opportune formulazioni giuridiche, al supporto di una multiutility come Acinque, fino all’allineamento dei bisogni. Certo, al momento, il pacchetto di incentivi economici è ampio e sufficientemente interessante a muovere l’iniziativa di molti, enti locali, imprese e privati.
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