Mancano apprendisti. La Cna in Marocco per cercare giovani

Il viaggio Una delegazione in due scuole professionali per studiare futuri percorsi di formazione comuni. Per ora si guarda al tessile, ma ci sono anche altre strade

Se i giovani comaschi non desiderano proseguire la tradizione artigianale comasca e della Brianza, vorrà dire che le imprese affideranno la loro nobile tradizione del saper fare ad altre mani, ugualmente abili e più disponibili. Nulla di certo, ma è una delle prospettive per il futuro che potrebbero aprirsi, vista la cronica e disperante mancanza di personale per alcune delle professioni artigiane più prestigiose, ricercate e quindi anche ben retribuite, che vedono restare vacanti opportunità interessanti, magari, per giovani che possono arrivare da altrove. Parte domani da Como e vola in Marocco una delegazione di Cna Lombardia. Si tratta di un viaggio interlocutorio e conoscitivo per interfacciare altre scuole di formazione professionale e ipotizzare scambi di competenze.

La delegazione svolgerà degli incontri esplorativi con il Direttivo del centro nazionale delle arti e dei mestieri del Marocco presso due scuole di formazione professionale per l’alto artigianato locale, in particolare per il tessile e la moda: una a Marrakesh e una a Casablanca. Ci si muove con estrema cautela perché l’intento, per ora, è di aprire una prospettiva sul futuro.

Al gruppo partecipa Pasquale Diodato, Cna Lario e Brianza: «La motivazione che ci ha mossi a questo viaggio - dice - è data dalle richieste delle imprese. C’è sempre più necessità di manodopera specializzata. Vedremo quindi come gli enti di formazione di un Paese non troppo lontano preparano i loro artigiani e cercheremo di capire se può esserci uno scambio di professionalità e saperi fino a ipotizzare un accompagnamento alla formazione professionale».

Primo passo

Si tratta quindi di un primo passo concreto per prendere atto della realtà scolastica del Marocco, si inizieranno a sottolineare le esigenze delle piccole e micro imprese artigiane lombarde e solo in un secondo momento si potrà eventualmente aprire un tavolo di confronto. Oltre a Diodato partecipano alla delegazione Beppe Pisani per Cna Federmoda regionale ed Enzo Fantinato, funzionario responsabile di una parte dei settori di Cna Lario e Brianza tra cui il tessile. Proprio l’ambito tessile è tra i focus degli incontri previsti.

«In Marocco ci sono scuole professionali dove si studiano tutte le fasi della moda, dal disegno ai colori alla confezione – spiega Beppe Pisani – si tratta di formazioni ancora molto orientate al mercato domestico e quindi ai gusti magrebini. Uno dei nostri intenti potrebbe essere di contaminare la loro cultura della moda con il gusto europeo e italiano perché possano poi imparare come realizzare capi più moderni e commerciali e accompagnarli a quell’amore per la cura del dettaglio che è più vicino al saper fare delle nostre scuole e imprese».

Altri mestieri

Inoltre l’interlocuzione potrebbe aprirsi ad altri arti e mestieri: in queste terre è nota anche la lavorazione del ferro battuto e del legno, si immaginano spazi per futuri carpentieri, fabbri, ceramisti, artigiani del cuoio e falegnami. «Un’idea potrebbe essere organizzare una sorta di Erasmus tra ragazzi marocchini e italiani – continua Pisani – in modo che i giovani artigiani del Marocco possano incontrare in Italia persone qualificate presso le nostre aziende e nello stesso tempo i nostri giovani potrebbero apprendere nuove tecniche antiche e di grande fascino da trasferire alle nostre lavorazioni».

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