Meglio del previsto gli ordini del legname
Rilancio nel 2025

Mercati Calo più contenuto rispetto alle previsioni con il settore in crescita del 2-3% già il prossimo anno. Tagliabue (Extra Tranciati): «Non c’è rallentamento»

Congelata la domanda per l’edilizia e i consumi in calo hanno provocato, nel 2024, un rallentamento anche per il commercio del legname in tutto il mondo. Per l’Italia, l’ultimo Monitor realizzato dal centro studi di FederlegnoArredo prevedeva, lo scorso luglio, un calo del 13,4% nelle vendite da parte delle aziende del commercio di legname, con previsioni di un ulteriore calo nella seconda parte dell’anno, che porterebbe a -17,7% il fatturato complessivo del 2024. Questo dopo una fase di forte crescita.

L’attualità

«Nulla di realmente preoccupante, anzi. Gli ordini stanno attraversando un periodo che potremmo definire tranquillo ma non avvertiamo nessun rallentamento importante da parte dei nostri clienti del distretto dell’arredo. Certo non è corretto paragonare questo momento ai picchi di richieste del 2021: è stato un anno eccezionale, seguito da un buon 2022 ed è nell’ordine delle cose che il mercato si vada riequilibrando» è il commento di Monica Tagliabue impegnata con il fratello Davide nell’azienda di famiglia Extra Tranciati, realtà canturina specializzata nella commercializzazione di legname e nella selezione dei tranciati. I differenti legni sono importati da tutta Europa e in azienda vengono selezionati in base a precise caratteristiche di qualità e alle richieste delle aziende del legno clienti.

Confermano la positiva analisi di Monica Tagliabue anche le previsioni per la fine di quest’anno che migliorano rispetto alla percezione che si aveva del mercato a inizio 2024, secondo quanto emerso durante la 72esima Conferenza internazionale del legno tenero, tenuta a Taormina nelle scorse settimane. In quella occasione i protagonisti del settore di diversi Paesi hanno messo in evidenza la probabile fine del ciclo negativo. In parte dovuta anche al recente calo dei tassi di interesse che ha come conseguenza una possibile ripresa del settore dell’edilizia, importante fattore di condizionamento per il mercato del legname.

Quindi a livello globale l’industria del legno di conifere si attende un calo del 12% circa nella produzione di legno tenero rispetto al 2021, l’anno del picco massimo, ma già dal 2025 potrebbe esserci una ripresa del 2-3%.

«In base alla nostra esperienza, di azienda locale e che si rivolge al distretto dell’arredo della Brianza i segnali sono prudentemente positivi – conferma Monica Tagliabue – certamente non possiamo confrontarli ad alcuni anni eccezionali. Se ci riferiamo a momenti di rimbalzo del mercato perdiamo di vista la realtà. È vero però che in questa fase non riscontriamo una situazione di stabilità dei mercati. Ci sono fluttuazioni molto difficili da interpretare, dovute alla difficoltà nell’export, ugualmente la situazione ordini è ancora positiva e non ci sono segnali di grave preoccupazione».

Il contesto

Il settore legno arredo è infatti esposto alla situazione internazionale sia per le esportazioni dei prodotti finiti delle imprese di alta gamma del settore sia per le importazioni di materie prime.

«Parlando di tranciato, in Italia non ci sono più aziende che si occupano di questo passaggio, ne è rimasta solo una. Se non abbiamo imprese della filiera a monte della lavorazione del legno con le caratteristiche adeguate, dobbiamo mandare il legno all’estero, dove ci sono le attrezzature appropriate – spiega ancora Tagliabue – anche per questo non è così semplice rendersi autonomi per la produzione del legno per l’arredo: le nostre aziende richiedono una grande varietà di legni differenti, l’offerta adeguata e sufficientemente ampia è reperibile solo sul mercato internazionale».

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