Mercato della casa a Como. Il brand del lago traina le quotazioni

L’andamento I dati del Centro studi Re/Max Italia: a Como città e nelle località turistiche crescono compravendite (+2,2%) e valore degli immobili. Nel resto della provincia c’è un calo (-8,8%) degli affari

Il mercato immobiliare comasco viaggia a due velocità, Como e alcune zone affacciate sul lago corrono, mentre il resto della provincia cammina a passo non troppo svelto.

I dati del Centro studi Re/Max Italia raccontano che si sono registrate lo scorso anno sul territorio 8.853 compravendite, -8,8% sul 2022 , ma Como città ha segnato un incremento del 2,2%: «C’è la fascia alta, che va verso il luxury, che continua a crescere, sia come numero di compravendite, sia come quotazioni, soprattutto per le richieste dall’estero - osserva Dario Castiglia ceo e founder di Re/Max Italia – Registriamo una forte domanda per il Lago di Como dai paesi del nord Europa, ma anche dagli Stati Uniti. In questi mercati i prezzi degli immobili sono più alti rispetto a quella che è la media italiana, da noi riescono ancora a trovare “occasioni”».

Interesse

Il resto della provincia segue l’andamento nazionale «con una contrazione delle transazioni iniziata a metà 2023, causata da inflazione e rialzo dei tassi di interesse, che in questo momento si sta leggermente calmierando e ci auguriamo che, con l’abbassamento dei tassi, possa addirittura andare in controtendenza».

Il nuovo costa sempre di più e il divario rispetto all’usato sarà sempre più ampio anche per l’impatto delle direttive europee, che influiscono inoltre sulle banche che agevolano chi acquista il nuovo: «La vetustà degli immobili è un problema dell’Italia, siamo un paese vecchio, con case poco efficienti, la spinta europea da una parte ci serve, ma allo stesso tempo dobbiamo capire come concretizzarla. Gli interventi del 110% si sono rivelati fallimentari per la nostra economia, ma credo che il Governo dovrà intervenire in qualche modo per aiutare le persone a riqualificare le abitazioni, renderle più efficienti e più attrattive sul mercato. Oggi il nuovo viene costruito in classe A e oltre, con nuove tecnologie e nuovi materiali, e ha un prezzo più alto dell’usato. Ristrutturare potrebbe essere un buon investimento». Gli affitti a Como città lievitano e in alcuni casi è difficile trovare alloggi disponibili: «C’è stata una tendenza negli ultimi anni a spostare gli immobili sugli affitti brevi per la redditività più alta, ma sono più alti anche i costi di gestione, la motivazione principale è la possibilità di poter disporre dell’immobile quando si vuole. Il problema è alla radice, si trova nel nostro sistema giuridico dell’affitto che prevede la tutela dell’inquilino anche se non paga, l’inquilino moroso non si riesce a sfrattare, e piuttosto che arrivare a queste situazioni, le persone preferiscono tenere gli immobili liberi e non impegnarli in un contratto quattro più quattro. Esistono alcune soluzioni, noi per esempio abbiamo assicurazioni che in qualche modo tutelano il proprietario nel caso in cui l’inquilino diventi moroso».

Comparto

E gli immobili commerciali? «A livello italiano il retail soprattutto in provincia è quello che sta soffrendo più di tutti, le abitudini di acquisto dei consumatori si stanno sempre più polarizzando verso i centri commerciali e l’online. Un settore che sta riprendendo è l’hotellerie nelle zone turistiche e sta andando molto forte la logistica: grandi spazi che servono per portare il prodotto, soprattutto in merito all’acquisto online, più vicino possibile al consumatore».

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