Economia / Como città
Venerdì 09 Agosto 2024
Microplastiche nel lago, le acque sotto esame
Ricerca Obiettivo? Migliorare la depurazione del Tessile. L’ateneo partner con Milano e Brescia in un progetto di 4 anni
Migliorare gli impianti di depurazione, soprattutto per quanto riguarda l’industria tessile così da ridurre nelle acque reflue, che poi finiscono nel lago, la presenza di Pfas e microplastiche. Questo l’obiettivo del progetto “Life Cascade”, a cui sta prendendo parte anche l’Università dell’Insubria.
I trattamenti svolti dai ricercatori consentiranno di ridurre lo scarico nell’ambiente di questi microinquinanti sia con le acque reflue trattate che con i fanghi di depurazione e il riutilizzo delle acque reflue trattate evitando la reimmissione di sostanze inquinanti nel sistema produttivo. Le attività sono parte del progetto dell’Unione Europea Life22-Env Life Cascade. «Noi siamo uno dei partner universitari del progetto, insieme al Politecnico di Milano e all’università di Brescia – spiega il professor Antonio Di Guardo, docente di ecologia al Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università degli Studi dell’Insubria -. Poi ci sono altri gruppi tra cui il Centro Tessile Serico e Sostenibile di Como (coordinatore del progetto), alcuni partner industriali (Aquasoil e De Nora), laboratori di analisi (Biochemie) e alcuni gestori di impianti di depurazione (Como Acqua e Lariana Depur). Il progetto è dedicato a come migliorare gli impianti di depurazione per quanto riguarda gli scarichi dell’industria tessile, dato che tali impianti non sono stati creati per eliminare i microinquinanti organici e le microplastiche, non sono adeguati. È focalizzato sulle microplastiche e i Pfas, molecole persistenti presenti in tanti usi industriali e un po’ dappertutto. Quando finiscono nell’acqua, lì rimangono. Il tessile è importante e se vogliamo migliorare la qualità delle acque, dobbiamo migliorare la capacità di rimuovere queste sostanze». Al gruppo dell’Insubria, coordinato dal professor Di Guardo, appartengono diverse persone dei due dipartimenti DiSAT e DiSUIT: per il primo le dottoresse Elisa Terzaghi e Isabella Gambino, gli studenti Giulia Pezzoli, Edoardo Luciani, Gloria Martegani, Sara Papis, Federico Vissà, Marco Zepponi, per il secondo la professoressa Roberta Bettinetti e le studentesse Benedetta Villa e Gaia Bolla. Il progetto durerà 4 anni ed è iniziato lo scorso ottobre: al momento sono stati campionati in mezzo al bacino comasco del lago 16mila litri di acqua per la ricerca di microplastiche.
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