Economia / Como città
Mercoledì 05 Febbraio 2025
Milano Unica. Fattore creatività per la ripartenza
Tessile Segno meno: nel 2024 calo fatturato giù del 7%. «Per la fiera numeri record, strumento per il rilancio»
La creatività è il vero elemento strategico che fa la differenza sui mercati internazionali: è ricercata dai grandi marchi e caratterizza le produzioni della filiera tessile italiana, reduce da un 2024 con un fatturato complessivo di 7,1 miliardi di euro, in flessione del -7,7% rispetto al 2023, secondo le stime dell’ufficio studi economici di Confindustria moda. Le vendite sono in contrazione sia sul mercato italiano che sui mercati esteri che, su base annua, risultano in calo del -8,5%.
È stata proprio la creatività il punto che ha visto convergere gli interventi della cerimonia inaugurale di Milano Unica, il Salone italiano dei tessuti e degli accessori d’alta gamma, che ieri ha avviato la 40esima edizione a Fiera Milano Rho
I risultati
Nei padiglioni 13-15 e 22-24 le aziende tessili presentano fino a domani le collezioni della primavera estate 2026.
«Un’iniziativa che, attraverso il bello e la creatività della moda, rappresenta l’Italia agli occhi del mondo» è la definizione che ha dato della manifestazione il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti nel suo saluto iniziale, in collegamento, che è stato anche un incoraggiamento in parte confermato dalle presenze, numerosissime, degli espositori.
«L’importante traguardo raggiunto in questa edizione di Milano Unica, con il record assoluto di adesioni, ci deve ancor più spronare nel rafforzare la sua leadership a livello internazionale - ha osservato Simone Canclini, presidente di Milano Unica - soprattutto nel quadro di incertezza economica e di diffuse tensioni geopolitiche, è ancor più sentita la necessità di uno strumento forte e qualificato di promozione e di sostegno alla proiezione internazionale del tessile e degli accessori Made in Italy ed europei».
Di nuovo la creatività al centro della tavola rotonda che ha portato il dibattito su un tema cruciale, visto il titolo: “Tessile: la produzione è il vero lusso”, sottolineando come la qualità del prodotto Made in Italy rappresenti un pilastro fondamentale per consolidare la presenza sui mercati sempre più in difficoltà.
La filiera
Toni Belloni, presidente di Lvmh Italia e Alessandra Gritti, vice presidente e Ceo di Tamburi Investment Partners, hanno messo in luce come la filatura e la tessitura, all’origine della filiera, determinino l’andamento del mercato d’alta gamma.
«È vero che negli ultimi 18 mesi c’è stata una frenata brusca – ha detto Toni Belloni – che ha portato nel 2024 i prodotti del settore del lusso ad avere un consumo in valore piatto rispetto all’anno precedente. Siccome però ci sono stati importanti aumenti di freddo questo si è tradotto in una riduzione dei volumi e, assieme a una situazione diciamo di inventari ricca ha avuto degli impatti importanti in termini di riduzione lungo la filiera. Penso – ha aggiunto – che non si tratti di un cambio strutturale ma di un assestamento congiunturale: nel 2025 possiamo cominciare a immaginare la ripartenza per un 70% dei mercati. Una ripartenza positiva anche se moderata, animata dai consumatori locali nel caso degli Usa e medio oriente e con l’aiuto dei turisti per altri mercati come il Giappone, il sud est asiatico e l’Europa».
Alla stessa conclusione di moderato ottimismo ma con un punto di vista differente è giunta Alessandra Gritti che contesta il confronto con anni in cui il mercato, post covid, era alterato: «toglierei dal tavolo la parola recessione che non c’è (…) siamo in una fase di consolidamento e di riequilibrio di una serie di fattori che erano anomali».
Ad accompagnare la fiducia per il 2025 hanno concorso gli interventi successivi: in collegamento il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani che, dopo aver ascoltato i temi della tavola rotonda, ha affrontato il tema del Green Deal europeo e dei possibili dazi degli Stati Uniti, rassicurando sulla possibilità di una mediazione efficace.
In sala il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha aggiunto, sempre a proposito di Ue, il disappunto per la possibilità che vengano sottratti alla gestione regionale i fondi di coesione che la Lombardia destinava alla formazione.
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