Nella sartoria del futuro: «Pratica e modellistica 5.0 con stage internazionali»

Didattica “Ripamonti” di Como all’avanguardia nel formare sarti e stilisti La professoressa Galetti: «Qui i software sono gli stessi in uso nelle imprese»

«Offriamo ai ragazzi meritevoli l’opportunità di svolgere periodi di alternanza scuola lavoro all’estero, in modo che possano apprendere realtà diverse da quella comasca. Alcuni sono stati in Inghilterra per progetti linguistici, mentre altri si sono recati in Spagna e Norvegia, entrando in contatto con aziende tessili e sartorie dove hanno realizzato prototipi e hanno acquisito una pratica diretta delle diverse tecniche di lavoro» spiega Manuela Galletti che insegna progettazione grafica all’IIS Leonardo da Vinci - Ripamonti di Como. Si tratta di una delle novità rispetto alla didattica dell’istituto dedicato alla formazione nel settore moda.

I tirocini all’estero sono sostenuti grazie ai finanziamenti che la scuola riesce a ottenere per i ragazzi che in questo modo possono accedere senza restrizioni a un’esperienza «che davvero apre loro la mente – aggiunge Manuela Galletti - l’esperienza all’estero è fondamentale: consente ai ragazzi di affrontare nuove situazioni lontano dalle loro famiglie, ampliando i loro orizzonti di pensiero».

Un approccio che è molto coerente con un futuro nel settore tessile comasco, fortemente orientato all’esportazione.

L’alternanza scuola lavoro riguarda naturalmente anche le esperienze nelle aziende del distretto del tessile dove gli studenti acquisiscono competenze relative alla gestione del magazzino, alla vendita e al rapporto con i clienti.

«Inoltre gli studenti hanno anche l’opportunità di approcciarsi agli studi di design, progettando tessuti e realizzando vestizioni utilizzando Photoshop, un’attività che viene svolta anche a scuola - precisa l’insegnante di progettazione grafica – spesso le aziende richiedono prototipi e sono interessate ai nostri studenti che sono in grado di svilupparli». I programmi software applicati a scuola sono gli stessi che si utilizzano nelle imprese, strumenti come Photoshop e Illustrator consueti. Significa che gli studenti in uscita sono già in grado di avere una certa autonomia sul lavoro.

«Utilizziamo anche Modaris, un sistema impiegato nella modellistica industriale per lo sviluppo di cartamodelli – conclude Manuela Galletti - Modaris consente di inserire il cartamodello di base realizzato dagli studenti e di creare quindi le varie taglie, che possono andare dal 38 al 46, per la produzione a livello industriale. Questo sistema ci permette anche di pianificare il piazzamento dei cartamodelli sul tessuto, minimizzando gli sprechi. La logica è di trasmettere con l’insegnamento metodi e logiche che siano direttamente applicabili nel contesto aziendale». Un approccio didattico riconoscibile anche in altri progetti che si sviluppano in sequenza sempre nel contesto della IIS Leonardo da Vinci - Ripamonti di Como.

Laboratori di cucito e moda

Si conclude domani, per esempio, il Laboratorio Moda coordinato dalla professoressa Assunta Abruzzese e realizzato grazie ai fondi del Pnrr: è stato attivato un modulo di sartoria didattica per gli studenti, naturalmente, ma che offre a tutto il personale dell’Istituto la possibilità di usufruire dei servizi. «Il progetto del Laboratorio Moda della Ripamonti nasce anzitutto dall’esperienza fatta a giugno: siamo stati, con gli studenti, a visitare la mostra dedicata a Dolce&Gabbana a Milano, a Palazzo Reale – racconta Assunta Abruzzese - il progetto verte quindi sullo studio e l’elaborazione pratica dei modelli del brand. In pratica, realizzeremo circa 10 modellini, su scala 1 a 2. Poi, se un capo viene particolarmente bene, lo riprodurremo su scala reale. I brand, per altro, quelli di alta moda, lavorano sempre così – prosegue Abruzzese - prima si fanno i capi in scala, poi a misura reale. Pensiamo alla stilista Madeleine Vionnet: proprio perché i tessuti dell’alta moda sono molto costosi, c’è l’esigenza di fare prima una prova. Dolce & Gabbana, così come Versace, hanno tratto ispirazione dal Mediterraneo, ma la loro sartorialità ha riferimenti diversi. Per esempio guardando alle maniche: Dolce & Gabbana realizza la “manica insellata” anni Cinquanta, mentre Versace opta per una manica più maschile».

A partire dalla storia della sartoria e dello stile si guarda al futuro, negli ultimi anni la tecnologia e la digitalizzazione si sono imposte in alcuni passaggi della produzione e in futuro sarà interessante esplorare come potranno incidere le applicazioni dell’Intelligenza artificiale nel settore. In campo grafico l’utilizzo è già molto significativo, mentre nell’ambito della sartoria meno. Ma le opportunità potrebbero essere infinite come, per esempio, le sfilate virtuali o l’analisi rapida degli archivi per elaborare nuove soluzioni creative. Prima però che possano essere proposte agli studenti, le applicazioni dell’AI andrebbero apprese dagli insegnanti, un passaggio ancora in divenire.

© Riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA