«Offerta turistica transfrontaliera. Spazi per un’alleanza tra Lugano e Como»

La strategia L’auspicio dell’ente di promozione ticinese. «Siete stati bravi a creare un marchio noto nel mondo. Una collaborazione possibile è su pacchetti condivisi»

«Di sicuro a noi interessa un po’ del vostro overtourism. Lo dico senza malizia. Siete stati abili nel creare un brand - il “Lake Como” - ora conosciuto in tutto il mondo. Sono sicuro che esistono tutti i margini del caso perché Como e Lugano in futuro possano collaborare in modo più incisivo».

Occasione

Così a “La Provincia” Rupen Nacaroglu, presidente della Società dei commercianti di Lugano e da inizio settimana nuovo presidente dell’Ente turistico del Luganese. L’assemblea che ha rimodulato i vertici dell’Ente noto anche come “Lugano Region” è stata l’occasione per un bilancio della scorsa stagione turistica, dove i pernottamenti alberghieri hanno sfiorato quota un milione, mentre i pernottamenti complessivi si sono attestati vicino a quota 1 milione e 400mila, reggendo così il passo del 2022. Lugano - grazie al traino degli hotel a cinque stelle - rappresenta un’oasi felice dentro un mercato turistico, quello del vicino Cantone, che ha chiuso il 2023 con 2 milioni e mezzo di pernottamenti, con un calo stimato (sul 2022) pari al 3,8%.

Diverso

«La collaborazione con gli enti turistici del lago di Como per noi è bene accetta. Il vostro è sicuramente un territorio accattivante per motivi diversi, a cominciare dal fatto che l’overtourism con cui state facendo i conti dallo scorso anno in poi può aprire spazi interessanti per il Luganese - fa notare Rupen Nacaroglu -. È bene però differenziare la situazione ticinese rispetto a quella di Lugano, dove i pernottamenti sono in crescita. Solo negli ultimi mesi si è registrata una piccola flessione. Non va dimenticato che nel 2022 avevamo avuto numeri straordinari, con le frontiere ancora semi-chiuse. La destinazione “Lugano” funziona e i numeri lo confermano. In questo contesto potrebbe essere interessante sviluppare nuove collaborazioni, inclusa quella con Como e il suo lago». Spesso si è parlato di una sorta di “staffetta” soprattutto per le strutture d’élite tra Lario e Ceresio. Ovvero Lugano risultava essere di grande interesse per una parte degli ospiti in vacanza sul nostro lago e viceversa il Lario veniva annoverato tra le mete di tanti turisti in vacanza in Ticino.

«Como ha avuto la grande forza di dotarsi di un brand riconosciuto a livello mondiale. Noi questo brand non l’abbiamo. Per questo penso a iniziative comuni sotto l’egida della “Regione dei Laghi” - conferma il neo-presidente dell’Ente Turistico del Luganese -. Ci sono molti elementi comuni tra le varie realtà. Peraltro questo bacino più ampio potrebbe alleggerire anche il vostro overtourism».

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