sono un dono di Taroni i tessuti usati dal premio Oscar Franca Squarciapino per i costumi di Don Carlo, il capolavoro di Giuseppe Verdi che questa sera inaugurerà la stagione lirica della Scala.
«Da anni collaboriamo con i più prestigiosi teatri, dall’Opéra di Parigi all’Opernhaus Zurich, al Metropolitan Opera House di New York - dice Michele Canepa, presidente dell’azienda oggi guidata dal figlio Maximilian - Le nostre sete sono molto ricercate dai più famosi costumisti perché realizzate con fili di trama leggermente differenti, più chiari dei fili di catena per dare maggior profondità agli abiti da palcoscenico, visti da lontano dal pubblico». Per i protagonisti del Don Carlo sono stati scelti preziosi tinti in filo e uniti di colore nero, tinta che nel Cinquecento iniziò ad essere indossata dai reali, dal clero, dai giudici e dai funzionari governativi in gran parte d’Europa.
«Per il mantello del re di Spagna i fili sono stati cimati per creare un effetto frange- spiega Canepa - Si tratta di lavorazioni complesse, portiamo avanti la tradizione di texture importanti, di elevatissima qualità, come rasi, taffetas, organze e mikado che richiedono strutture compatte, in parte realizzate con antichi telai che non abbiamo mai dismesso».
Vale la pena ricordare che anche gli abiti indossati dalle protagoniste del grande cinema di Hollywood sono stati confezionati con trame Taroni. Vedi l’abito della protagonista del film “Barbie”. A rivelarne i dettagli era stata la costumista Jacqueline Durran, vincitrice di due Oscar. Nel cult movie gli abiti hanno avuto un ruolo di primissimo piano e già con il trailer hanno incantato le fashioniste di tutto il mondo.
Di Taroni anche l’abito da ballo del cult movie Cenerentola: un dress con una gonna voluminosa composta da più di una dozzina di strati di seta gossamer in diverse tonalità di celeste, turchese e lavanda. Lo strato superiore era in crepeline di seta, materiale molto leggero e pregiato. Gli strati sottostanti invece in un tessuto chiamato Yumissima che fluttua in maniera armoniosa durante il movimento. E poi come non ricordare le forniture per i grandi eventi della Corte d’Inghilterra che hanno dato e continuano a dare dato ampia visibilità al savoir faire della tessitura lariana.
La prima della Scala sarà un evento anche a Lariofiere che nella propria sede, proietterà in diretta la versione integrale della Prima Scaligera “Don Carlo” e offrirà al pubblico, in anteprima assoluta, l’esposizione dei bozzetti dei costumi originali della costumista premio Oscar, Franca Squarciapino.
Il programma prevedel’apertura delle porte del polo espositivo dalle 17.30. L’evento sarà introdotto dalle parole del professore e musicologo Stefano Lamon. Alle 18, via alla diretta dell’opera verdiana, la cui durata è di circa tre ore e mezzo, con due intervalli di una trentina di minuti durante i quali sarà possibile visitare l’esposizione dei disegni e dei tessuti originali dei costumi elaborati da Franca Squarciapino. L’ingresso è gratuito, su prenotazione o invito.
L’evento fa parte della rassegna culturale “Aspettando il Museo”, di cui la costumista è organizzatrice in collaborazione con Fondazione Lariofiere.
Scopo dell’iniziativa culturale è coinvolgere la comunità, mantenendo viva l’attenzione nei confronti della futura apertura del Museo di Villa Candiani, che ospiterà le opere della collezione Frigerio Squarciapino.
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