Pensioni e inflazione: -7 mila euro dal 2022. E Como si mobilita

Previdenza Settimana di assemblee nel territorio in vista della protesta del 30 ottobre a Milano promossa da Spi Cgil

Tra il picco di inflazione nel 2022, ora rientrata, e l’aumento dei prezzi, il potere di acquisto si è abbassato e ne hanno risentito anche i pensionati. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio previdenza della Cgil relativi alle pensioni Inps vigenti nel 2024 e a quelle liquidate nel 2023 si è verificata una progressiva erosione che è arrivata, per le pensioni più alte, quelle tra i 2.500 e i 3mila euro al mese, fino a 7mila euro complessivi in meno negli ultimi due anni.

«I tagli alla rivalutazione, in particolare quelli prodotti dal Governo Meloni nel 2023-2024, con un’inflazione cumulata superiore al 15%, hanno avuto un impatto pesante sugli importi pensionistici – si legge nella nota diffusa da Cgil - le analisi mostrano che queste riduzioni hanno comportato perdite nell’ordine di circa 7.000 euro nel biennio per una pensione compresa tra 4 e 5 volte il minimo». Inoltre, i dati confermano che le donne continuano a ricevere pensioni significativamente inferiori rispetto agli uomini. Questo riflette la persistente disuguaglianza salariale e occupazionale che le lavoratrici affrontano durante la vita lavorativa.

Anche nel pubblico, sebbene le pensioni siano superiori rispetto al privato, si riscontrano disparità di genere preoccupanti. Questo richiede interventi strutturali per garantire una maggiore equità pensionistica, a partire da interventi sul lavoro.

Impoverimento sociale

La riduzione delle pensioni vigenti nel 2024 rispetto all’anno precedente evidenzia una progressiva erosione del diritto alla pensione anticipata per molti lavoratori, aggravata dalle recenti riforme previdenziali.

«Per questo lo Spi Lombardia ha annunciato la mobilitazione della categoria: nell’ambito del più ampio programma nazionale, che prevede manifestazioni in tutta Italia dal 28 al 31 ottobre – ha spiegato Marinella Magnoni, segretaria dello Spi Cgil di Como - i pensionati lombardi scenderanno in piazza, nello specifico San Babila, a Milano, mercoledì 30 ottobre, a partire dalle 9.30». Il Governo, nella legge di stabilità in fase di discussione, non sta fornendo risposte adeguate secondo i rappresentanti dei sindacati. A Milano interverrà anche il segretario generale dello Spi Lombardia, Daniele Gazzoli, e la segretaria generale dello Spi Cgil nazionale, Tania Scacchetti. Nella provincia di Como si stanno tenendo in questi giorni le assemblee dei pensionati. Complessivamente nel nostro territorio sono 120.328 persone in pensione. I comaschi con pensione da lavoro nel privato sono 107.325 e hanno una pensione media mensile di 1.468 euro. Mentre, sempre a Como, le pensioni da cumulo sono 2.886 per una media di 2.173 euro.

Gli obiettivi dell’agitazione sono, prima di tutto, la tutela del potere d’acquisto dei pensionati, anche attraverso il rafforzamento e allargamento della 14esima: così come per le retribuzioni, anche le pensioni devono essere salvaguardate nel loro potere d’acquisto. A questo si aggiunge la richiesta di un sistema pensionistico equo, in grado di garantire il giusto diritto alla pensione per gli attuali pensionati e per le future generazioni, penalizzate da carriere lavorative sempre più frammentate e precarie, attraverso l’istituzione di una pensione di garanzia.

Infine c’è la necessità di risposte efficaci su sanità, non autosufficienza e fisco, attraverso politiche che assicurino equità, universalità e redistribuzione a favore dei lavoratori, dei pensionati e che diano una maggiore sicurezza al futuro dei giovani.

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