«Pmi verso il green. Ma non sia l’Europa a imporci la strada»

L’assemblea Il focus di Cna Lombardia a Minoprio dedicato alla transizione ecologica delle imprese: «Basta ideologia, sì alla neutralità tecnologica»

Le piccole e medie imprese lombarde non temono i cambiamenti e sono pronte a fare la propria parte (come fanno ormai da tempo) per la tutela dell’ambiente. Ma non possono accettare che, oltre agli obiettivi, l’Unione europea fissi anche il percorso obbligato per raggiungerli, mettendole di fatto fuori gioco e quindi impedendo che la sostenibilità ambientale si coniughi con quella economica e di conseguenza sociale.

Il messaggio

Il messaggio è emerso con chiarezza ieri mattina durante il consiglio di Cna Lombardia ospitato dalla Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio. Ed è una posizione condivisa dalla giunta di Regione Lombardia, rappresentata ieri dal presidente Attilio Fontana e dagli assessori Guido Guidesi (Sviluppo economico) ed Alessandro Fermi (Università e ricerca). «Le nostre politiche – ha detto Fontana – hanno portato ad una riduzione delle emissioni. Dobbiamo comunque lavorare sempre più per tutelare l’ambiente – ha aggiunto il governatore – pur nella gradualità necessaria per evitare di distruggere il nostro sistema produttivo». Perché questo avvenga, ha aggiunto Guidesi con il consueto pragmatismo che lo contraddistingue, «le imprese devono essere libere di sperimentare le strade che possono condurre ai risultati voluti: nel caso dell’automotive, ad esempio, è necessario puntare sulla neutralità tecnologica che stimola innovazione e ricerca». Ecco perché, secondo Fermi, «è nostro dovere difendere il dna lombardo contro provvedimenti ideologici che lo mortificano».

Sul fronte politico opposto, la deputata comasca Chiara Braga, presidente del gruppo del Partito democratico alla Camera, ha dichiarato che «non esiste prospettiva di sviluppo senza impresa e quindi le pmi vanno difese da provvedimenti che le mettono fuori mercato» ma, nello stesso tempo, ha evidenziato come «l’isolamento dell’Italia in Europa, che si sta materializzando in questi ultimi giorni, rischia di essere molto grave e di impedire al nostro paese di incidere su quelle misure che gli stessi assessori Guidesi e Fermi hanno auspicato».

Raul Caruso, professore di Economia politica all’Università Cattolica di Milano, ha invece evidenziato il tema dell’incertezza che devono affrontare le nostre imprese: «Non ci sono segnali chiari per il futuro e questo è un grande problema per gli imprenditori. La transizione sostenibile – ha proseguito – è un percorso e, per compierlo in modo efficace, sono necessari strumenti come la ricerca, l’innovazione ed un rafforzamento della rappresentanza del mondo dell’impresa».

Cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è un fatto e la necessità della transizione green è condivisa. Ma resta il nodo del metodo e degli strumenti del percorso. «Siamo nel tempo della sostenibilità – ha detto Stefano Binda, segretario di Cna Lombardia – ed iniziamo a pensare il futuro nel momento in cui abbiamo cura del presente». Di fatto, ha aggiunto Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como, «il modello capitalistico della globalizzazione non funziona più: occorre un deciso cambiamento culturale e noi condividiamo questo percorso, a patto che siano garantiti tempo ed energia». E quindi, concretamente, come ha evidenziato il presidente nazionale di Cna, Dario Costantini, «le imprese chiedono gradualità nell’applicazione delle misure e risorse per compiere il percorso: la transizione costa e, se diciamo che va fatto tutto immediatamente e che devono pagare le imprese, allora è meglio finire subito il discorso».

Siamo quindi ad un bivio: da una parte c’è lo smantellamento di un sistema produttivo che garantisce benessere, lavoro e sviluppo e dall’altro politiche di accompagnamento verso obiettivi condivisi ma che vanno raggiunti gradualmente.

«Il tema della sostenibilità – ha concluso Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia – è sempre stato centrale all’interno della nostra riflessione, alta sotto il profilo dei fini, ma pragmatica sul terreno dei mezzi. Su diversi temi come casa green, finanza sostenibile, emissioni in atmosfera dei veicoli, siamo da sempre a favore di una riduzione sostanziale ma sostenibile anche per gradualismo ed impatti sui valori occupazionali».

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