Professioni che evolvono: «più spazio ai saperi tecnici»

Intervista Alfio Gabriele, innovation manager di ComoNext parla delle competenze per affrontare un nuovo mercato

Il prompt engineer è indicato tra le professioni più richieste dei prossimi anni, ma pochi sanno di cosa si tratti. L’emergere di tecnologie sempre più avanzate sta trasformando rapidamente il mondo del lavoro e il panorama occupazionale.

Secondo il Future of Jobs Report del World Economic Forum, il 44% delle competenze richieste ai lavoratori sono destinate a cambiare nei prossimi cinque anni.

Questo significa che, nel tempo che intercorre tra l’inizio e la fine di un ciclo formativo, il lavoro scelto potrebbe scomparire o trasformarsi radicalmente.

Una sfida non da poco per chi deve decidere cosa fare dopo la terza media o dopo le superiori. Ne abbiamo parlato con Alfio Gabriele innovation manager di ComoNext che nei giorni scorsi è stato tra i relatori del webinar “Che scuola scelgo?” promosso da ComoNext con il sostegno di Bcc Cantù, appuntamento preceduto da un calendario di incontri di orientamento con gli studenti nella sede di Lomazzo.

Quanto è importante oggi l’orientamento?

Il mondo e la scuola sono cambiati profondamente rispetto al passato. Gli Itis ad esempio, rappresentano percorsi formativi che un tempo erano fuori dai radar. La tradizionale equazione “più alta è la scuola scelta, maggiore sarà la possibilità di trovare lavoro e ottenere un buon guadagno” non è più così diretta e scontata.

Oggi la domanda di periti supera quella di laureati. Per questo motivo ritengo fondamentale che studenti, genitori e docenti abbiano una visione più ampia e approfondita dello scenario attuale. Proprio su questo si è incentrato il webinar, che ha raccolto il contributo di ComoNext, con un focus sulle discipline Stem, insieme a Umana ed Enaip, organizzazioni già presenti con noi nella Manufacturing Academy, e le testimonianze di due realtà attualmente insediate a ComoNext, ex startup evolute in aziende.

Quali sono i lavori ritenuti più in crescita nell’immediato futuro e quali in decrescita?

Nel report pubblicato dal Wef emergono aspetti molto interessanti che sottolineo spesso nei contesti dedicati all’orientamento. Tra le dieci professioni in crescita emergono ruoli legati a discipline scientifiche che la maggior parte di noi non sa nemmeno che esistono. Nell’elenco c’è l’operatore di macchinari agricoli, che merita un discorso a parte, e tra gli altri vengono segnalati l’ingegnere fintech, l’analista di business intelligence, gli specialisti in trasformazione digitale oppure di Intelligenza Artificiale e machine learning.

Le mansioni in declino invece sono tutte conosciute, dallo sportellista bancario al cassiere, dal contabile al venditore porta a porta.

Come rincorrere un mondo che cambia così velocemente?

Il punto è che oggi ti iscrivi a un corso, anche universitario, pensando di prepararti per una professione specifica, ma al momento della laurea, quel lavoro potrebbe non esistere più oppure essere completamente diverso da come lo immaginavi. Nella maggior parte dei casi è possibile che le persone finiscano per svolgere un mestiere di cui ignoravano persino l’esistenza quando hanno iniziato il percorso di studi. Questo rende fondamentale lo studio e l’aggiornamento continuo, anche una volta entrati nel mondo del lavoro, è essenziale mantenere un atteggiamento orientato al miglioramento costante e alla formazione continua.

Come fa uno studente a scegliere quale percorso seguire?

La questione è complessa. È fondamentale considerare che un approccio alle discipline scientifiche offre maggiori garanzie per restare al passo con i tempi e aumentare le possibilità di trovare un lavoro che sia moderno, stimolante e lontano dal rischio di risultare frustrante oppure obsoleto. Una solida base scientifica rappresenta un ottimo punto di partenza per scegliere la propria strada. I numeri confermano che le professioni più promettenti per il futuro si fondano su competenze scientifiche. Ci sono poi situazioni particolari come chi decide di proseguire l’attività di famiglia e deve comunque aggiornarsi per affrontare le sfide del presente, oppure chi sceglie di seguire le orme dei genitori, come nel caso di figli che decidono di diventare avvocati, seguendo l’esempio della madre o del padre.

Molto spesso quando si parla di orientamento viene sottolineato il “problema culturale”, cosa significa?

Nel corso del webinar Umana e Enaip hanno spiegato molto bene che la tradizionale distinzione “sei bravo alle medie, vai al liceo e poi all’università, sei meno bravo, vai all’Itis o a una scuola professionale” non è più valida. Uno schema che non rispecchia la realtà. Oggi le aziende faticano a trovare manutentori. Solo pochi giorni fa ho parlato con una grande realtà esasperata, ricevono decine e decine di curriculum da ingegneri neolaureati, ma ciò di cui hanno bisogno sono manutentori. Questo è uno dei motivi per cui è nata la Manufacturing Academy, per rispondere alla difficoltà delle imprese nel reperire figure professionali specifiche. Il manutentore non è più quello con il cacciavite in mano e le dita sporche di grasso, ma un tecnico altamente qualificato, spesso paragonabile a un ingegnere informatico, che programma robot e cobot. Professionalità che sul mercato non ci sono, ma ci sono i percorsi per raggiungerle, percorsi che i genitori non devono vivere come un fallimento, ma al contrario rendersi conto che il mondo chiede professionalità più tecniche e al passo con le innovazioni tecnologiche.

Quali consigli è possibile fornire a studenti e famiglie?

Fino a pochi anni fa l’ingegnere informatico era considerato una figura con enormi potenzialità. Oggi i guru della Silicon Valley affermano che non consiglierebbero mai al figlio di un amico di intraprendere la strada dell’informatica tradizionale. La figura emergente è quella del prompt engineer, ovvero colui che sa utilizzare l’Intelligenza Artificiale, più che programmarla. L’IA generativa è in grado di creare programmi in tempi rapidi, il vero valore risiede nella capacità di porre le domande giuste e interpretare correttamente le risposte. Il punto è non preoccuparsi troppo di identificare un lavoro specifico con titolo e nome, ma considerare che nove su dieci delle professioni più promettenti sono legate alle discipline Stem. La chiave non è concentrarsi sull’identificazione di un lavoro specifico con un titolo definito, ma comprendere che nove delle dieci professioni più promettenti per il futuro sono collegate a competenze tecnico scientifiche.

E l’operatore di macchine agricole?

Trovare questa figura tra le dieci più richieste del futuro potrebbe sorprendere. Questo non significa che in Occidente siano aumentati i campi coltivabili, ma che robotica e Intelligenza Artificiale hanno rivoluzionato anche questo settore. L’IA è in grado di distinguere una pianta sana da una infestante e di eliminare quest’ultima con precisione, utilizzando un laser. L’operatore di macchine agricole è un tecnico specializzato che gestisce macchinari avanzati, altamente tecnologici e programmabili.

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