Bassone, reinserirsi attraverso il lavoro: quadri elettrici prodotti dai detenuti

Como L’iniziativa di Intesa Sanpaolo con la cooperativa Ozanam e la MekTech di Giussano: «Un’attività professionalizzante per reinserirsi nella società»

L’impresa in carcere in un progetto che ha l’obiettivo di favorire recupero e integrazione sociale attraverso il lavoro. L’iniziativa ha preso avvio al carcere del Bassone ed è promossa da Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario italiano posizionato ai vertici mondiali per impatto sociale e leader europeo nella finanza sostenibile, che ha concretizzato un input di don Gino Rigoldi, lo storico cappellano del Beccaria (oltre cinquant’anni di servizio nel carcere minorile milanese) e fondatore di Comunità Nuova.

Don Gino Rigoldi interviene sull’importanza di dare ai carcerati gli elementi di autonomia necessari per il futuro

In particolare, la Direzione Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo guidata da Anna Roscio, si è impegnata nel favorire l’incontro fra imprese e lavoratori formati presso il laboratorio realizzato all’interno del carcere.

Modello virtuoso

Un modello virtuoso di collaborazione tra soggetti privati e pubblici nell’ottica del bene comune e che coinvolge oltre al gruppo bancario, alla Casa Circondariale e al Provveditorato regionale, il gruppo MekTech, quartier generale a Giussano, specializzato nella progettazione e costruzione di impianti e sistemi robotizzati, e la cooperativa Ozanam che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà.

Le voci di alcuni tra i detenuti coinvolti nel progetto

Il programma consente a undici detenuti di specializzarsi nella realizzazione di quadri elettrici complessi commissionati da MekTech, offrendo una formazione tecnica per il rilascio di un attestato di partecipazione al corso per tecnico cablatore elettricista e un lavoro, contribuendo al loro percorso di riabilitazione sociale e di reinserimento nella vita professionale. Si tratta di una attività professionalizzante che consentirà il potenziale inserimento al lavoro una volta che il detenuto ha finito di scontare la propria pena.

Stefano Barrese illustra lo scopo del progetto

«Non c’è migliore leva per il reinserimento sociale del lavoro - ha detto Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori - questo progetto è un germoglio, l’attesa è che diventi un albero. Le persone coinvolte hanno aderito con entusiasmo, l’obiettivo è far sì che la società li percepisca come un’opportunità e non come un peso».

Il progetto comasco è parte di un più ampio programma di impegno nel sociale per l’inclusione dei più fragili anche nel mondo del lavoro, per la riduzione delle disuguaglianze e contrasto alla povertà, che rappresentano i pilastri nel piano di impresa fortemente voluti dal Ceo Carlo Messina.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al coinvolgimento di Intesa Sanpaolo per il Sociale, nell’ambito dell’area Chief Social Impact Officer guidata da Paolo Bonassi, la struttura dedicata al contrasto delle povertà e alla promozione dell’inclusione sociale che attraverso le collaborazioni avviate sul territorio tra soggetti diversi, realizza alleanze e partenariati tra settore profit e non profit, pubblico e privato.

L’accordo

MekTech, l’azienda che ha sposato il progetto e che all’inaugurazione è stata rappresentata dall’ad Gaetano Sauli, si è impegnata ad acquistare nei prossimi anni i quadri elettrici realizzati dai detenuti e destinati agli impianti e ai sistemi robotizzati prodotti dall’azienda. Fondamentale la collaborazione con Ozanam, Cooperativa Sociale di Solidarietà di Saronno, ieri presente con il vicepresidente Edoardo Mazzucchelli che svolge il ruolo di “datore di lavoro” dei detenuti.

Il carcere di Como ha coordinato la selezione dei detenuti, oltre ad aver provveduto alla ristrutturazione e messa a norma, con fondi ministeriali, dei locali adibiti ad attività ricreative e sportive nonché del laboratorio di circa 180 mq all’interno del carcere. Intesa Sanpaolo ha supportato la ristrutturazione e ha messo a disposizione l’attrezzatura e la strumentazione di lavoro. Nel laboratorio avverrà tutto il processo produttivo, dall’arrivo dei componenti fino alla realizzazione del prodotto confezionato dai nuovi tecnici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA