Raggiunto l’accordo su Como Acqua
Il top manager Poliero è il nuovo “ad”

Nomine Già direttore di Acsm fino al 2009, torna in città, eletto con l’appoggio di tutti i partiti. Sconfitto il candidato del sindaco Rapinese

Sarà un ritorno a Como, città dove vive, per Enrico Poliero, indicato ieri a larghissima maggioranza dall’assemblea dei sindaci come nuovo membro nel cda di Como Acqua, in sostituzione del dimissionario Enrico Pezzoli, che aveva ricoperto sia il ruolo di amministratore delegato che di presidente e che aveva lasciato la società lo scorso agosto per andare in Acea. Poliero è un nome molto conosciuto in città in quanto in passato era stato direttore generale di Acsm fino alla fusione con Agam e, fino al dicembre 2023, ceo di Eni France Gas &Power.

Poliero, 63 anni, sarà indicato dal cda della società che si occupa della gestione dell’acqua in provincia di Como come amministratore delegato nella prossima riunione, dove siedono anche Laura Santin (segretaria provinciale della Lega che, molto probabilmente, sarà il nuovo presidente) e l’avvocato Alessandro Mogavero (in quota Pd).

Tornando all’assemblea dei sindaci di ieri pomeriggio a Villa Gallia, attorno alla figura di Poliero si sono compattati tutti i partiti di centrodestra e, vista la rilevanza del curriculum, anche i sindaci Pd e quelli civici, in base a un accordo che era stato trovato negli ultimi giorni. A sottoporre formalmente il nome del manager all’assemblea è stato il giovane sindaco forzista di Limido Comasco Stefano Uboldi. Il primo cittadino di Como Alessandro Rapinese ha proposto un nome alternativo, quello del presidente dell’ordine degli Ingegneri di Como Massimiliano De Rose, che ha incassato l’appoggio del capoluogo e quello del Comune di Cerano d’Intelvi. Astenuto il Comune di Faggeto, mentre gli altri presenti hanno scelto Poliero.

Ricomposta la frattura politica

«Noi abbiamo attivato, come abbiamo sempre fatto nelle nomine - ha commentato il sindaco Rapinese - da quella per la più piccola delle associazioni fino ad arrivare al presidente di Acinque, un trasparente percorso di selezione pubblica dal quale, sulla base dei curriculum arrivati, abbiamo scelto quello che ritenevamo più adeguato e cioé quello del presidente dell’ordine degli Ingegneri De Rose. Se Poliero, che personalmente conosco, avesse partecipato lo avremmo senza dubbio valutato». Si è andata quindi a ricomporre la frattura politica del mese scorso, quando con un blitz la Lega aveva proposto il nome di Veronica Airoldi, incassando però il parere negativo – seppur per motivi molto diversi tra loro - degli altri partiti di centrodestra, del Pd e dello stesso Rapinese. Molti infatti avevano detto a chiare lettere che, trattandosi di una società che muove centinaia di milioni di euro, sarebbe stato più opportuno affidarne il volante a un tecnico di esperienza. I rumors dei ben informati dei palazzi della politica dicono che ad estrarre il nome di Poliero dal cilindro sia stato il coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi, su cui sono poi andati a convergere Lega e Fratelli d’Italia (che in passato, quando Poliero era in Acsm come “uomo di Stefano Bruni” aveva avuto più di uno scontro con l’allora sindaco di Como sul manager) e anche il Pd.

Poliero salutò Acsm-Agam nel 2009 e l’addio del supermanager, che era stato portato nel 2001 nella multiutility da Bruni quando ne era presidente, lasciò uno strascico di polemiche. Da allora Poliero è stato ai vertici di multinazionali, l’ultima Eni France, e ora il ritorno nella “sua” Como.

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