Riforma della filiera formativa per Tecnici e Professionali: il 4+2 che agevola gli studenti

L’analisi La svolta per ridurre il mismatch tra scuola e lavoro: «Un’opportunità per tutte le scuole»

«La riforma degli Istituti Tecnici e Professionali è una legge dello Stato e noi come Amministrazione non possiamo che consigliarla e promuoverla. Sicuramente la proposta è molto innovativ». Con questa premessa Giuseppe Alfredo Bonelli, Provveditore di Como, affronta un tema di interesse per quanti, studenti e famiglie, entro gennaio dovranno scegliere la scuola superiore.

I contenuti

Il disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale ha ottenuto l’approvazione finale alla Camera lo scorso 31 luglio, introducendo a tutti gli effetti il modello della filiera 4+2: diploma di maturità in 4 anni e possibilità di scegliere un ulteriore biennio di perfezionamento presso gli Its Academy. «Si tratta di abbreviare di un anno il corso di studi e ciò non è indifferente; per gli studenti significa avere la possibilità di entrare per la porta principale nel percorso dell’Istruzione Tecnica Superiore e quindi nel mondo del lavoro - continua Bonelli - La filiera tecnico-professionale prevede anche la presenza di imprese all’interno dell’accordo di rete e quindi è chiaro che si tratta di un percorso che con molta probabilità porta a un impiego; gli Its sono infatti un canale privilegiato per il collocamento degli studenti». «Va detto che - sottolinea - nel nostro territorio non è difficile trovare un lavoro, però certo la professionalità di chi uscirà dal modello 4+2 sarà più alta e rappresenterà una risorsa per le imprese del tessuto produttivo lariano. In un certo senso possiamo definirla una sorta di avviamento professionale di alto livello».

Anche se è più nota come Riforma degli istituti tecnici, non va dimenticato che per quanto riguarda l’istruzione sono coinvolti anche gli Istituti Professionali e che dentro gli accordi è prevista anche la presenza dei centri di formazione professionale o più precisamente degli IeFP con l’Istruzione e Formazione Professionale in carico alla Regione. «Per gli studenti degli IeFP il percorso è ancora più vantaggioso perché al termine del quadriennio, a determinate condizioni, potranno sostenere l’esame di stato e, partendo dalla formazione professionale, raggiungere il diploma di scuola superiore - precisa il Provveditore - la Lombardia è una regione che, insieme a poche altre, ha una grossa fetta di formazione professionale. Da noi le filiere già attivate sono più di 80 perché i centri di formazione, più ancora che gli istituti tecnici e professionali di stato, hanno infatti scelto questa strada».

Il contesto

La riforma quadriennale non è una novità; oggi però è innestata su un quadro più ampio. Prima si abbreviava di un anno il percorso statale e poi ognuno sceglieva come proseguire; ora c’è già una strada tracciata. chi vuole prendere una strada parallela iscrivendosi all’università o entrando direttamente nel mondo del lavoro certamente lo potrà fare, assicura Bonelli che oltre ad essere Dirigente dell’Ufficio Scolastico di Como in Ufficio Scolastico Regionale è competente per la materia come Dirigente per gli Ordinamenti scolastici e politiche per gli studenti. «La riforma è stata anticipata da una sperimentazione - ricorda - e in Lombardia, come dicevo, lo scorso anno sono già partiti con le iscrizioni un’ottantina di percorsi quadriennali operativi a partire dall’1 settembre di quest’anno. Purtroppo Como non ha nemmeno una sperimentazione a livello di istituti scolastici; ci sono però percorsi di formazione professionale inseriti in queste filiere come ad esempio Enaip e Cometa. Anche se la possibilità per la nostra provincia c’è già stata; le scuole che lo desiderano potranno comunque ancora aderire alla riforma prima delle iscrizioni. Entro ottobre - novembre, quando partiranno cioè le attività dedicate all’orientamento, vedremo quanti dei nostri tecnici e quanti dei nostri istituti professionali adotteranno questo impianto; non si tratta, ci tengo a sottolineare, di un impianto pervasivo; si può anche attivare una o due classi quadriennali e lasciare le altre quinquennali; questa è la soluzione che finora tutte le scuole hanno scelto». «Dopodiché - ammette Bonelli - non solo mancano alcuni passaggi attuativi, ma anche il ripristino di una direzione generale prevista dal ministero e dedicata esclusivamente all’istruzione tecnica e professionale non è ancora avvenuto. A Roma si sta lavorando in questi giorni per attivarla; poi arriveranno indicazioni più precise. Dal canto nostro come Usr Lombardia abbiamo già attivo un tavolo con Regione Lombardia, di cui fra l’altro faccio parte anch’io avendo competenza sulla materia, e un tavolo interno con gli istituti che hanno già aderito alla sperimentazione. C’è già stato un incontro di formazione a Roma dedicato ai dirigenti scolastici già coinvolti, ma appena possibile proporremo degli incontri formativi anche per gli altri».

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