Riforma del tax free. A Como mini boom di spese dei turisti

Shopping I dati di Global Blue relativi all’area lariana indicano: +94% di transazioni e +31% di valore. Pesa il fattore Svizzera, aumento concentrato nel food

Como rappresenta il 2% dello shopping Tax Free in Italia in termini di volumi e l’1% per numero di transazioni. Dall’introduzione, con la legge di Bilancio 2024, dell’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al Tax Free Shopping (da 154,94 euro a 70 euro) queste percentuali salgono entrambe al 4% per la città di Como.

Dall’analisi dei primi dati successivi al 1° febbraio di quest’anno fino a maggio 2024, da quando cioè ha avuto decorrenza il nuovo regime Tax Free, Global Blue ha già registrato a Como quasi un raddoppio del numero di transazioni (+94%) per acquisti tra 70,01 euro e 154,94. Nello stesso periodo è cresciuta del 31% anche la spesa Tax Free.

Complessivamente in Italia, nei 4 mesi di introduzione della riduzione, Global Blue, leader europeo nel settore, ha riportato un aumento del 42% nelle transazioni comprese tra i 70 e i 155 euro, dimostrando che questa misura ha reso il tax free shopping accessibile a un target più ampio di turisti.

«Una scelta in linea con quanto operato dagli altri paesi europei che, negli ultimi anni, hanno abbassato o persino azzerato tale limite – osserva Marco Cassina, Federmoda - il Governo ha deciso di investire sul Tax Free Shopping, riconoscendogli un elemento di forte attrazione del turismo internazionale, capace di migliorare la competitività del sistema Italia e generare benefici per tutta la filiera del turismo».

La misura ha avuto un grande impatto sugli svizzeri in visita a Como per lo shopping, la cui quota di spesa Tax Free passa dal 62% all’87%, grazie soprattutto alla crescita della spesa nei supermercati presso il confine, che passa dal 40% al 70%.

I settori

«La gran parte dell’incremento è legato principalmente al settore alimentare, in particolare all’acquisto di cibo – aggiunge Marco Cassina – per il territorio di Como incide l’anomalia della vicinanza con la Svizzera: buona parte degli incrementi si riferisce infatti alle vendite verso clienti dal Canton Ticino e alla ristorazione. Ma i dati potrebbero non essere del tutto completi perché il settore della moda a Como è solo parzialmente legato alla piattaforma Global Blue che ha diffuso il report, ma non rappresentano i dati assoluti del tax free emessi. Una parte consistente del business della moda a Como utilizza una piattaforma alternativa».

Omogeneo al dato italiano è la media di spesa che, includendo nella soglia minima Tax Free anche acquisti più modesti, ha allargato sensibilmente il bacino dei turisti che ne possono usufruire: a Como lo scontrino medio, calcolato nella fascia compresa tra 70,01 euro e 154,94 euro, ammonta a 111 euro, sempre secondo di dati di Global Blue.

I consumi

«Per la moda, pur nella soddisfazione della misura, bisogna riconoscere che l’impatto non è particolarmente significativo perché nell’abbigliamento le cifre sono mediamente un poco più alte, mentre è chiaro che l’impatto è molto più forte sul settore food. In ogni caso le persone circolano di più ed è un elemento di interesse per tutti – conclude il presidente di Federmoda Como – va però riconosciuto che per quanto riguarda la moda e gli accessori non siamo in un momento di crescita, è un momento di stallo per i consumi, in particolare riguardo al mercato dei clienti dalla Svizzera. La spesa è aumentata comunque perché siamo in una fase in cui i flussi di ospiti sono alti, ma, fatte le proporzioni con il numero di persone in circolazione a Como, fino a pochi anni fa la capacità e soprattutto il desiderio di fare acquisti era molto più alto. È profondamente cambiata la propensione alla spesa».

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