Economia / Cantù - Mariano
Giovedì 23 Febbraio 2023
Rivolta dello stile classico. Gruppo di prime dieci aziende si ritira dal Salone del Mobile. «Ci hanno penalizzati»
Arredo Il gruppo contesta il nuovo layout dell’evento. L’amarezza di Benito Gattei, presidente della Silik 1961 di Cantù: «Presenti da sessant’anni, ora ci hanno penalizzato». Via anche Riva Mobili D’Arte, Arte Arredo, Minotti Luigi e Benigno, Florence-art, Chicca Orlando, Bazzi Interiors, Marzorati, Asnaghi, Cappelletti
Rivoluzionato il Salone del Mobile Milano nel suo tradizionale layout, succede che alcune posizioni degli stand non soddisfino le aspettative degli espositori e sono ben una quindicina le aziende del settore classico, per la maggior parte del distretto dell’arredo della Brianza, che hanno disdetto la loro partecipazione insoddisfatte della nuova collocazione assegnata loro dagli organizzatori del Salone. Sono: Riva Mobili D’Arte, Arte Arredo, Minotti Luigi e Benigno, Silik, Florence-art, Chicca Orlando, Bazzi Interiors, Marzorati, Asnaghi, Cappelletti e altre che via via si sono aggiunte all’elenco delle imprese decise a disertare la manifestazione milanese in calendario il prossimo 18 - 23 aprile.
«Dal padiglione 2 saremmo dovuti andare ad esporre al padiglione 22 – spiega Benito Gattei, presidente dell’azienda di arredo classico Silik 1961 con sede a Cantù – siamo stati tra i primissimi espositori storici del Salone e abbiamo partecipato alla fiera per sessant’anni. Da sempre la nostra azienda e in generale l’arredo in stile era valorizzato con una buona posizione, ora il nuovo layout ha fatto scelte che penalizzano alcune delle imprese del classico che ha estimatori in tutto il mondo e un alto valore di artigianalità». La comunicazione delle posizioni assegnate sarebbe avvenuta quando già le aziende hanno investito per gli allestimenti e realizzato i nuovi modelli. Dopo la delusione e una riflessione condivisa tra aziende del settore, il 9 febbraio la decisione di inviare al Salone la lettera di disdetta dove si legge la richiesta, almeno, di soluzioni per dare maggiore visibilità alle posizioni inconsuete e periferiche e anche la disponibilità a un confronto. Il Salone, ad oggi, come risposta ha preso atto. Si dice invece dispiaciuta per l’accaduto Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, intercettata in volo per gli Stati Uniti dove parteciperà alle promozioni per la fiera e offre la sua disponibilità personale e della struttura ad aprire un dialogo per capire quali possano essere le soluzioni percorribili, tenendo conto del lavoro organizzativo fatto fino ad ora.
La replica
Un cambiamento sempre difficile da gestire che invece avrebbe come obiettivo proprio quello di allargare il bacino di possibili interlocutori. «In base a una riorganizzazione generale, si è deciso di non creare padiglioni dedicati ai singoli stili – ha spiegato Maria Porro – e questo non riguarda solo il classico. Siamo passati ad un layout su un unico livello, cercando di mantenere una coerenza stilistica in riferimento al target e al tipo di distribuzione. Questo per garantire alle aziende la maggiore visibilità possibile. In questo modo anche il classico può ampliare le possibilità di intercettare nuovi clienti, anziché essere circoscritti in un unico spazio. Alcune aziende proprio dell’arredo in stile ci hanno chiesto di superare l’ottica precedente e di essere mescolati al resto della manifestazione. Abbiamo a cuore lo stile classico e quest’anno organizzeremo un’iniziativa culturale speciale».
Il calendario
Si tratta di imprese che servono un mercato estero prestigioso e in profonda trasformazione. Venuti meno i clienti dalla Russia, restano un punto di riferimento importante i clienti dal medio oriente e dai paesi arabi.
«Abbiamo avvisato i nostri clienti che restiamo a loro disposizione per visite in azienda, quando saranno a Milano – aggiunge Benito Gattei – dispiace la mancanza di attenzione». Anche la scelta della settimana per il Salone non sarebbe la più felice: cade proprio in chiusura del Ramadan, privando la fiera di una fascia di clientela di religione musulmana da sempre molto attratta dall’arredo in stile italiano.
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