Salone del Mobile, 302mila presenze. «Necessario migliorare l’accoglienza»

Il bilancio La presidente Maria Porro sul crescente successo e le nuove sfide della Design Week. «Milano deve impegnarsi con azioni concrete». Appello alla Ue per dare sostegno alla filiera

All’indomani della chiusura del Salone del mobile.Milano e al netto dei buoni risultati, il commento di Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano, si focalizza sui margini di miglioramento, in particolare sulla spinta all’internazionalizzazione che il Salone è in grado di imprimere, e chiede alle istituzioni europee aiuto per le aziende del settore, in questo particolare momento di incertezza.

La promessa

«Guardiamo ora al 2026 con determinazione: l’anno prossimo ci attendono nuove, grandi sfide. La nostra promessa è lavorare a un format ancora più inclusivo, con focus su Pmi e mercati emergenti – ha dichiarato Porro - lo faremo insieme alla filiera con l’obiettivo di trasformare le difficoltà in opportunità. Insieme alle istituzioni italiane ed europee, da cui aspettiamo risposte concrete a favore di un settore strategico non solo per il Sistema Italia. Insieme a Milano, che da gennaio 2025, in una crescita costante degli arrivi pari al 10%, deve impegnarsi a individuare e garantire un nuovo punto di equilibrio per accogliere al meglio chi soggiorna in città in vacanza o per business».

Proprio in relazione alla città di Milano si genera la necessità di una collaborazione più costruttiva e funzionale all’evento, capace anche di sostenerne l’impatto attraverso infrastrutture, trasporti e sistema di accoglienza che dimostrano in queste occasioni tutti i loro limiti.

«Il Salone crea valore durevole a vantaggio di una molteplicità di soggetti – ha proseguito Maria Porro - penso sia arrivato il momento che tutti, a livello territoriale e nazionale, mettano in campo tutte le azioni necessarie perché Milano possa continuare ad alimentare il successo di questo evento unico al mondo, puntando sulla qualità dell’offerta e sul contenimento delle distorsioni che ne mettono a repentaglio la tenuta, nell’ambito dell’ospitalità, dei servizi, dell’impatto sulla cittadinanza».

A sostegno della tesi che è la città, e con lei un intero contesto regionale, che deve sapersi dimostrare all’attezza dell’evento e farsi carico di un impegno ben orientato e organizzato, la presidente del Salone porta i dati raccolti nell’arco di una settimana di lavoro: «l’edizione numero 63 del Salone del Mobile è stata un faro in un 2025 di sfide globali: ha dimostrato forza e visione condivisa. Con 302.548 presenze si conferma, ancora una volta, la centralità della manifestazione nel creare connessioni tra oltre 2.100 espositori da 37 paesi e una comunità che ha scelto Milano. Il settore ha dimostrato quanto qualità e innovazione di processo e prodotto siano ingredienti chiave di una competizione internazionale sempre più sfidante».

Gli eventi

Correlati al Salone ci sono poi una serie di eventi e appuntamenti che ne costruiscono anche la cornice di senso: «in linea con le aspettative, Euroluce ha ridefinito il futuro dell’illuminotecnica, creando una spinta nella competitività tra aziende italiane all’avanguardia, con oltre l’80% del fatturato complessivo generato dall’estero e un 45% di aziende estere, leader del settore. SaloneSatellite ha celebrato 700 talenti emergenti, aprendo nuove riflessioni sulle possibili interazioni tra artigianato e industrial design. Infine – conclude Maria Porro - anche il programma culturale ha centrato gli obiettivi, creando ponti culturali. In questi giorni abbiamo cercato di costruire nuovi percorsi di pensiero, insieme ad alcuni tra i più visionari protagonisti del contemporaneo».

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