Sei mesi del tessile con il freno tirato: «Risalita nel 2025»

Tendenze La fotografia dell’Osservatorio del distretto di Como. Prima parte dell’anno condizionata dai mercati incerti. Le previsioni restano positive: più 10% dei fatturati

Ripresa rimandata per il settore tessile e non solo. Bisognerà attendere il 2025 per vedere intensificarsi la risalita dei consumi a livello europeo, se avverrà l’atteso rientro dell’inflazione. Quest’anno il calo per il comparto tessile italiano, nel suo insieme, è del -4,7% secondo l’analisi di Intesa Sanpaolo. In attesa di un 2025 che si prevede segnerà un +10,7%.

In quest’anno di stallo per le imprese e di radicale cambiamento dei consumi, le aziende del distretto tessile comasco investo in recruitment e formazione e danno avvio al nuovo Its di alta formazione per “Textile Product Manager and Designer”, in partenza il prossimo autunno.

L’Osservatorio del distretto tessile di Como, presentato al Centro tessile serico sostenibile, ha valorizzato proprio la formazione come leva di rilancio del settore e strumento di innovazione per il futuro. «Si investe in formazione per due ragioni. La prima è che il mercato sta cambiando e si orienta in modo da valorizzare proprio le specificità della filiera tessile italiana – ha spiegato Federico Colombo, presidente del Gruppo filiera tessile di Confindustria Como che raggruppa più di 160 aziende – perché se è vero che non è un buon momento per le nostre aziende, è anche vero che i grandi brand francesi sono sempre più attenti alla tracciabilità dei prodotti finiti. Diventa sempre più importante sapere da dove arriva il tessuto e il filato: tutto questo aiuta la filiera italiana che è in grado di garantire, oltre all’alta qualità, anche una sicura tracciabilità. Infatti per il lusso, in particolare dalla Francia, abbiamo già segnali di ripartenza. Per essere pronti è necessario che ci siano persone in grado di raccogliere il testimone di una generazione di operatori tessili che sta andando in pensione. La decrescita demografica e la necessità di personale nuovo, giovane, formato e capace di interpretare le innovazioni nel nostro settore, incluse le applicazioni dell’AI, è la seconda ragione per cui le imprese proprio oggi investono nel futuro».

Concorda il presidente di Sistema Moda Italia, Sergio Tamborini: «In un momento di consolidamento del mercato è fondamentale per la filiera del tessile e abbigliamento italiana continuare a investire sul capitale umano e sulle competenze necessarie alle aziende per rispondere alle sollecitazioni di un contesto in continuo cambiamento. Il nostro compito è promuovere una strategia industriale per il tessile che valorizzi in Europa le specificità dei singoli paesi insieme alle filiere e ai distretti di eccellenza».

Il presidente di Smi ha spiegato che quest’anno è segnato «da un calo generalizzato della domanda che ha coinvolto tutti i settori e che ha portato alla diminuzione dei volumi, dovuta alla crescita dei prezzi in Usa e Europa. Inoltre c’è un calo di volumi relativo al mercato cinese per i marchi del lusso. Per la ripresa bisognerà superare le incertezze di questo secondo semestre dell’anno».

Il 2024 sarà un anno a due velocità per l’economia mondiale. Dopo un primo semestre di crescita fragile, le attese sono per una seconda metà dell’anno di stabilizzazione. Sono quindi previsioni moderatamente ottimistiche quelle portate da Intesa Sanpaolo. «Le indagini segnalano un deterioramento del sentiment delle imprese, in tutte le classi dimensionali e macro-aree geografiche – ha affermato Ilaria Sangalli, Senior Economist di Intesa Sanpaolo - a soffrire di più, però, sono gli operatori che si collocano in una fascia media di mercato e che non sono inseriti nella filiera del lusso. Bisognerà attendere il 2025 per vedere intensificarsi la ripresa dei consumi a livello europeo».

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