Spedizionieri, rientra l’allarme. «La Svizzera non cambia le regole»

Anche la Regio Insubrica (comunità di lavoro transfrontaliera), su input anche della Cna del Lario e della Brianza, ha preso una posizione forte sul tema sensibile dell’abolizione da parte della Confederazione Elvetica della dichiarazione doganale per l’importazione dei prodotti industriali non soggetti a dazio. Si tratta di un’ipotesi che ha creato grande preoccupazione all’interno del settore degli spedizionieri doganali nonché nel comparto della logistica, come nuovamente rimarcato dal presidente di Cna Oda (Operatori Doganali Associati) Luigi Simeone, voce autorevole del settore per essere stato a lungo direttore della Dogana di Como. Il chiarimento è valso a rassicurare gli operatori, molto preoccupati per le ricadute della paventata riforma da parte svizzera.

Di fatto dalla Regio Insubrica è giunto, come vedremo, un segnale di speranza rispetto al voto finale su questo provvedimento - nefasto in termini di posti di lavoro nonché per la libera circolazione delle merci - affidato al Consiglio degli Stati svizzero.

«Una prima importante sottolineatura sugli eventuali danni collaterali prodotti da una scelta del genere era già stata evidenziata da Cna agli organismi competenti. Da qui la decisione di attivare anche i canali della Regio Insubrica», si legge in una nota della Cna del Lario e della Brianza giunta al termine dell’incontro di ieri.

Il chiarimento

Nel dettaglio, il segretario generale della Regio Insubrica, Francesco Quattrini, che si era attivato presso le autorità Governative federali per approfondire la materia e darci risposte nel merito, ha confermato che «anche la Commissione di esperti convocata e incaricata dal Governo di Berna per l’esame di tale decreto si è espressa in modo negativo a maggioranza assoluta, consegnando il parere negativo all’applicazione e all’introduzione di tale proposta al Consiglio federale».

All’appello manca ancora il voto del Consiglio degli Stati atteso, secondo quanto rimarcato dallo stesso Quattrini, per la “sessione di agosto”. La speranza, supportata anche dal “no” messo nero su bianco dalla Commissione di esperti nominata da Berna, è data dal fatto che «difficilmente a fronte di un parere negativo della Commissione ci potrà essere un’ulteriore evoluzione della proposta». Ciò significa che il Consiglio degli Stati - la Camera “alta” del Parlamento svizzero - potrebbe concretamente rivedere la posizione del Consiglio nazionale.

Nella nota, Cna - attraverso Luigi Simeone - ha espresso «apprezzamento per la decisione della Commissione che evidentemente per le decisioni “nel merito” ha tenuto conto delle osservazione avanzate dalla categoria che Cna rappresenta». Auspicabile nel contempo «un interessamento sulla materia anche da parte delle autorità nazionali ed europee», già sollecitato attraverso Regione Lombardia.

Riscossione Iva

Insieme all’abolizione dell’obbligo di dichiarazione doganale per determinate categorie di merci, il Consiglio nazionale si era espresso anche su una modifica del processo di riscossione dell’Iva al momento dell’importazione. La dichiarazione doganale - è bene rimarcarlo - non è solo uno strumento utile, ma anche assolutamente indispensabile per avere contezza delle merci oggetto degli scambi internazionali.

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