Svolta generazionale: cinque anni cruciali
per 20 mila aziende

Il caso Confronto a Como, promosso a Villa del Grumello dall’Ordine dei Commercialisti e Banca Generali Private. Su 700 mila imprese familiari, 40 mila sono sul Lario

Famiglia, impresa, patrimonio. In queste tre macroaree si compie il passaggio generazionale di una azienda familiare, un momento cruciale e delicatissimo.

Nei prossimi cinque anni, in provincia di Como 20mila aziende familiari ne saranno oggetto e faranno i conti con la pianificazione del passaggio stesso. Un dato rende l’idea del fenomeno: sulle 700mila imprese familiari lombarde, 40mila sono in provincia di Como. A livello nazionale, nello stesso periodo due terzi delle pmi italiane dovranno passare il testimone.

Competenze a convegno

Di questo si è parlato nel convegno “La pianificazione del passaggio generazionale”, organizzato il 24 ottobre a Villa del Grumello dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Como con il supporto di Banca Generali Private. A entrare nel merito degli argomenti: Marzio Albonico, responsabile Servizio Family Protection & Planning Banca Generali - Presidente GenerFid Spa Fiduciaria; Riccardo Andriolo, docente Università Luiss Roma – dottore commercialista; Beatrice Molteni, avvocato, Studio Loconte – Milano e Alessandro Serioli, notaio in Brescia.

La presentazione dell’evento, introdotto e coordinato da Gian Luca Giussani, dottore commercialista e docente, è toccata al presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Como Alberto Sala seguito da Marco Meni, District Manager Banca Generali Private. Sala ha ricordato come il passaggio generazionale poggi su: pianificazione strategica, continuità aziendale e fiducia nell’esperto che affianca il momento delicato e che si identifica nel commercialista.

Preparare con cura il passaggio

Dopo l’illustrazione della mission di Banca Generali, Marco Meni ha illustrato il servizio BG International di private banking rivolto ai clienti residenti fiscalmente in Italia che mantengono in Svizzera i propri asset e BG Suisse, banca di diritto svizzero, che ha ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia a prestare in Italia i propri servizi bancari avvalendosi di Banca Generali. A Luca Giussani il compito di insistere sulla necessità di far rete fra tutte le professionalità utili a gestire il passaggio generazionale da pianificare, non improvvisare, per preservare la vita, a lungo termine, dell’azienda stessa. Marzio Albonico ha ritenuto importante «parlare più che di passaggio generazionale, di continuità aziendale» anche per allontanare il peso psicologico che la trasformazione porta con sé «e che rimanda al sentirsi non più utili». Detto questo, Albonico ha anche ricordato che 7 aziende su 10 non hanno un consigliere sotto i 40 anni, che il 70% delle aziende familiari non ha un piano di successione formalizzato, il 50% non ha identificato il successore e solo il 25% dei successori ha una formazione specifica. Riccardo Andriolo ha spiegato l’importanza di vedere il passaggio generazionale come un’opportunità, di saper cogliere le soluzioni per far fronte al bisogno finanziario legato al passaggio e di come gli strumenti a disposizione delle imprese si amplino se il passaggio è pianificato.

L’avvocato Beatrice Molteni ha illustrato la successione e il testamento come strumenti per impostare un passaggio generazionale legato a mortis causa e le norme fiscali e di diritto che possono implementarlo, anche alla luce del nuovo decreto legge 139 pubblicato il 3 ottobre 2024, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2025. Il notaio Alessandro Serioli ha approfondito il tema delle donazioni fatte in vita e delle liberalità, sottolineando che anche queste, in un’ottica di pianificazione del passaggio generazionale, rappresentino un modo per sfruttare al meglio le opportunità esistenti.

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