Tessili, c’è l’accordo: welfare e 200 euro
per 12 mila addetti

Contratto Novità anche su aggiornamento e famiglia nel testo firmato ieri da Sistema Moda Italia e sindacati. Tamborini, Smi: più equilibrio tra vita e lavoro

L’Accordo di rinnovo del CCNL per tessile abbigliamento e moda introduce un incremento medio del minimo contrattuale di 200 euro lordi complessivi (al 4° livello dell’inquadramento) e altre novità riguardo al welfare, alla conciliazione lavoro e famiglia, alla pari dignità dei lavoratori e all’aggiornamento professionale degli addetti.

È stato firmato ieri da Sistema Moda Italia insieme ai rappresentanti sindacali nazionali, Femca – CISL, Filctem – CGIL e Uiltec – UIL, una “Ipotesi di accordo”, che nelle prossime settimane sarà sottoposto dai sindacati nazionali al voto nelle assemblee aziendali prima della sua entrata in vigore.

Il rinnovo del contratto riguarda oltre 12mila persone in provincia di Como, il 7% degli addetti complessivi secondo i dati dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Como-Lecco pubblicati lo scorso ottobre e relativi al 2023. Le aziende del settore sono quasi mille sul territorio comasco (992). Como è quindi la prima provincia in Lombardia e l’11a in Italia per addetti e imprese del comparto tessile e moda. In Italia il Tessile Abbigliamento è composto da circa 40mila imprese che occupano oltre 400mila addetti.

Dopo una trattativa intensa durata oltre sei mesi, l’Accordo di rinnovo del CCNL contiene molte innovazioni che inaugurano un nuovo percorso di relazioni con i lavoratori: l’attuale rinnovo elimina le discipline normative speciali, esistenti da sempre nel Contratto nazionale, che dettavano una differente regolamentazione del rapporto di lavoro a seconda dell’appartenenza del lavoratore alle diverse qualifiche giuridiche: gli operai, gli intermedi e gli impiegati. Le Parti hanno convenuto che tali distinzioni sono largamente obsolete e sono state superate con un lavoro di sintesi ed integrazione: con il nuovo Contratto nazionale è stata definita una sola disciplina normativa contrattuale generale, applicabile a tutti i lavoratori.

Il presidente di SMI, Sergio Tamborini, contestualmente alla firma del nuovo CCNL, ha commentato: «oggi, pur in un momento particolarmente difficile per tutta la filiera del tessile abbigliamento, abbiamo firmato un Contratto nazionale che segna l’inizio di un cambiamento positivo e costruttivo nel rapporto tra aziende e lavoratori. Accanto alle soluzioni di carattere economico è stato importante equilibrare da un lato le esigenze di professionalità ed efficienza delle imprese, dall’altro quelle di sicurezza, equità e bilanciamento vita-lavoro dei nostri collaboratori. In questo contesto, anche la rinnovata attenzione al welfare, quindi al benessere complessivo dei dipendenti, diventa un importante elemento di svolta per una relazione proficua tra aziende e lavoratori».

L’Accordo decorre dal 1° aprile 2024 e scadrà sia per la parte normativa che economica il 31 marzo 2027. Le modifiche normative introdotte decorrono invece dall’11 novembre 2024.

Tra gli obiettivi prioritari c’è stato il tentativo di adeguare le retribuzioni contrattuali all’aumento del costo della vita anche per recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, verificatosi negli ultimi anni e tenendo come riferimento le previsioni inflattive fino al 2027.

Si è anche agito sul bilanciamento tra vita lavorativa e famiglia con interventi che migliorano la disciplina esistente. Tra questi il tempo parziale, temporaneo, in favore dei genitori con figli fino a 3 anni e una serie di permessi per facilitare la cura dei figli e dei genitori anziani.

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