Turisti da Uk e Usa, minitassa dal 2025. «Preoccupano i tempi della procedura»

Le regole Dal prossimo anno l’ingresso nell’area Schengen costerà sette euro a persona. La norma non coinvolge gli svizzeri. Leoni: «Bisogna valutare l’impatto della burocrazia»

Ci ha pensato Bruxelles, nel nome di quel “muro” di burocrazia che spesso ha diviso il Governo europeo dagli Stati membri, a far sapere che dal 2025 i cittadini (definiti) extracomunitari in arrivo da Paesi come Stati Uniti, Canada e Australia dovranno richiedere l’esenzione dal visto per poter accedere all’area Schengen, zona di libera circolazione che include l’Unione Europea (tranne Irlanda e Cipro) e 4 Paesi (Svizzera, Liechtenstein, Islanda e Norvegia). In buona sostanza, si tratta di una tassa da 7 euro, simile all’Esta statunitense, dalla quale sono però esclusi i minori di 18 anni e gli over 70. Scorrendo il novero dei Paesi coinvolti, ben si intuisce che si tratta dei più importanti mercati turistici per il nostro Paese e soprattutto per il nostro lago, Regno Unito - post Brexit - incluso.

Sistema Etias

Fa eccezione la Svizzera, che grazie al franco forte ha registrato pernottamenti in aumento soprattutto nei mesi clou dell’estate. La notizia di questo nuovo balzello è stata ufficializzata, nell’ambito del nuovo Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (denominato “Etias”) da Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari Interni. Secondo le prime informazioni giunte da Bruxelles, il nuovo sistema entrerà in vigore a fine anno, anche se la commissaria per gli Affari Interni ha già preannunciato “un periodo transitorio di sei mesi”. Sempre in base alle prime informazioni, a fronte del pagamento di 7 euro si potrà sostare in tutti i Paesi dell’area Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180. Immediate le reazioni da parte degli albergatori lariani. «Non siamo preoccupati, dato che l’importo - pari a 7 euro - incide davvero poco o nulla nel contesto di una vacanza sul Lario - ha fatto notare il presidente dell’Assoalbergatori di Confcommercio, Luca Leoni -. Ci sarà comunque da valutare l’aspetto burocratico della vicenda, confidando in procedure snelle. Va rimarcato che si tratta di un provvedimento che verrà adottato a livello europeo e dunque non solo nel nostro Paese. Vista così, la tassa da 7 euro pare proprio destinata a non spostare in alcun modo gli attuali equilibri. Basta citare i vip presenti sul nostro lago solo in questo week end per capire questo elevato sia l’appeal del Lario. Non sarà una tassa da 7 euro a mutare gli attuali equilibri».

Alla frontiera

Secondo le prime indiscrezioni - filtrate attraverso alcuni media, tra cui “TgCom 24” - «la nuova procedura burocratica si ipotizza possa allungare i tempi di controllo alle frontiere, specie aeroportuali, dalla media attuale di 45 secondi a 2-3 minuti a testa». Nulla di trascendentale, dunque. «Nel 2023 più di 700 milioni di turisti hanno viaggiato in Europa e ora 450 milioni di europei dormiranno più sicuri grazie ai nuovi sistemi», ha detto la commissaria europea agli Interni. Da qui a fine anno, sicuramente, se ne saprà di più. Da capire anche le ripercussioni di questo nuovo balzello negli altri Paesi dell’area Schengen, ricordando però che Francia, Germania e Olanda - altri tre storici mercati turistici del nostro lago - potranno raggiungere senza alcun intoppo burocratico (viabilità a parte) il Lario.

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