Utile e investimenti
Ratti non si arrende
al tessile in difficoltà

Risultato positivo nonostante il mercato e fiducia dagli azionisti che rinunciano ai dividendi. Paga il contenimento dei costi a fronte dei ricavi in calo

Ricavi in flessione, ma la società conferma un utile al di sopra dello zero e una situazione patrimoniale ancora solida che consente di proseguire gli investimenti programmati.

«È incoraggiante che in una situazione così complessa e difficile, Ratti dimostri la sua forza e riesca a presentare un bilancio con un risultato netto positivo e a tenere alto il livello degli investimenti per affrontare meglio un futuro non ancora chiaro - dice Sergio Tamborini, amministratore delegato di Ratti - da evidenziare inoltre la fiducia che il Cda ripone nel Gruppo decidendo di non proporre all’assemblea la distribuzione dei dividendi».

I numeri

La pandemia ha contagiato il bilancio 2020 del Gruppo Ratti: è difatti del 38,7% la flessione del fatturato (71,2 milioni rispetto ai 116,3 milioni del 2019) che fotografa la difficile situazione dell’intera filiera tessile comasca. Ieri il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e approvato i numeri relativi ai dodici mesi dello scorso anno profondamente influenzati dagli effetti negativi del Covid-19.

Su tutti i diversi settori del Gruppo di Guanzate ha inciso il forte rallentamento dei consumi di moda-abbigliamento, penalizzato a livello globale dalle stringenti misure anti contagio adottate dai paesi colpiti dal virus, tra cui la chiusura dei punti vendita, le limitazioni al turismo e la sospensione delle attività produttive.

Il calo delle vendite ha interessato più pesantemente il territorio nazionale (-19,6 milioni) e i Paesi dell’ Unione Europea (-12,9 milioni). I ridotti volumi non hanno permesso il normale assorbimento dei costi delle strutture aziendali.

Il Gruppo ha pertanto implementato un piano di efficientamento di tutte le voci di spesa, che ha compreso il ricorso agli ammortizzatori sociali, la sospensione delle attività non prioritarie e la rinegoziazione dei principali contratti di fornitura di beni e servizi.

Grazie a tali azioni, nonostante il significativo calo del fatturato, il Gruppo ha realizzato un Ebitda del 7,6% ed un risultato dell’esercizio positivo (0,4 milioni da 12,9 del 2019) al netto di costi relativi alla gestione dell’emergenza Covid per circa 0,5 milioni di euro.

Sono stati mantenuti gli investimenti in tecnologia, innovazione e sostenibilità (7,9 milioni da 10,5 milioni).

In una nota Ratti ha tenuto ad evidenziare che nel difficile quadro è stata data massima priorità alla tutela della salute dei collaboratori. Gli stabilimenti produttivi chiusi nel mese di marzo 2020, sono tornati ad essere operativi a partire dal mese di maggio tramite l’attivazione di tutti i protocolli di sicurezza previsti dalle normative, in accordo con le rappresentanze sindacali.

Le previsioni

Massima cautela sull’evoluzione futura del business. Sempre nella nota viene precisato che l’avvio della ripresa dipenderà dalle tempistiche di stabilizzazione della situazione sanitaria, sociale ed economica a livello globale, ma nel frattempo sono proseguite le attività mirate a un ulteriore rafforzamento sul fronte commerciale, incluso il rafforzamento della presenza su alcuni segmenti di mercato e la diversificazione dell’offerta.

Alla luce della generale incertezza, il consiglio di amministrazione ha deliberato di non proporre la distribuzione di dividendi.

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