Tessile in difficoltà, Viganò (Seterie Argenti): «Anche il clima non aiuta. Ma il peggio è alle spalle»

Più fiducia dopo i buoni risultati di Milano Unica. Viganò: «Moltissimi buyer da ogni parte del mondo, in particolare dall’Asia, dagli Stati Uniti e anche dall’Europa»

Gli stranieri ci salveranno: i clienti da tutto il mondo che hanno visitato Milano Unica la scorsa settimana sono stati il primo e più importante segnale di una possibile ripresa del mercato tessile, in un contesto profondamente cambiato, come diverso è il paradigma di riferimento, ancorato a durabilità, qualità e sostenibilità.

Saranno loro, quindi, i buyer che sono tornati a Milano nella recente fiera del tessile a Rho, a garantire il risveglio di un mercato addormentato anche a causa del clima: piove quando dovrebbe fare caldo e quindi i capi estivi restano in vetrina. Lo stesso accade negli autunni tiepidi che inducono a fare a meno del cappotto.

“Non ci sono più le stagioni” sembra una banalità, è invece un fattore economico di peso quando le stagioni danno il ritmo, da sempre, alla macchina della moda.

«È stato un momento che ha dato ottimismo al settore tessile la Fiera di Milano Unica. Anche un paio di settimane prima eravamo, come azienda, alla fiera di Londra sulla sostenibilità e, nonostante le difficoltà sui mercati persistano, il clima era fiducioso perché si è visto molto interesse da parte dei clienti, soprattutto stranieri – dice Michele Viganò, ad con la sorella Cristina di Seterie Argenti - è stata soprattutto questa la novità dell’edizione milanese della fiera del tessile di quest’anno: ci sono stati moltissimi buyer da ogni parte del mondo, in particolare i visitatori stranieri arrivati dall’Asia, dagli Stati Uniti e anche dall’Europa. Un ottimo auspicio per il prossimo anno». La storica azienda di Tavernerio ha 35 dipendenti, si rivolge a clienti in Spagna, Francia, Stati Uniti e anche Far East, dove Cina e Corea rappresentano i più interessanti mercati emergenti. Alla guida ci sono Cristina e Michele, figli di Carlo Viganò, imprenditori di nuova generazione che prestano molta attenzione allo studio, attento e consapevole, di materiali e fornitori che sappiano garantire la qualità di un prodotto iconico della tradizione comasca.

Seterie Argenti oggi crea, produce e vende nel mondo circa 2 milioni di metri l’anno di tessuti per abbigliamento donna Contemporanea e per il Lusso. La produzione spazia dai tessuti uniti con innovativi finissaggi, agli jacquards tinti in filo, alla stampa con tecnica sia tradizionale che digitale. Tutti in versione anche sostenibile.

Presentate le collezioni autunno inverno 2024 -2025, ci si aspetta che con il prossimo anno cambino gli assetti e che la preoccupazione anche per l’occupazione nel settore possa attenuarsi.

«C’è la percezione che questo momento così negativo stia per volgere al termine – aggiunge Michele Viganò - ovviamente poi bisognerà far fronte a quelli che sono i problemi politici della Francia e degli Usa con le elezioni. Saranno questi i nodi che ci troveremo a dover sciogliere nei prossimi mesi, però l’impressione è che ci sia più entusiasmo sui mercati e che la gente sia più positiva e ottimista in questo momento».

Una speranza nel pieno di una stagione dove i consumi si sono rallentati: le persone spendono meno ed è anche una questione di clima. «Fa freddo, continua a piovere in Italia ma è così anche in Francia e in altri paesi dell’Europa. Vendere in questo periodo nei negozi è molto complicato, quindi questo effetto di stallo negli acquisti si aggiunge alla crisi che già è in atto» spiega Viganò.

Il clima sta diventando sempre più importante per i mercati».

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