Voucher innovazione. Le imprese si preparano a Transizione 5.0

ComoNext La presentazione dei voucher che si è tenuta a Como nei mesi scorsi, verrà replicata a Lecco martedì 25 alle 16 nella sede della Camera di commercio

La bozza del decreto attuativo del Piano transizione 5.0 che le aziende attendono da mesi, è in questi giorni al vaglio del ministero dell’Economia, il percorso per la sua entrata in vigore sembrerebbe in dirittura d’arrivo.

In questo contesto si inserisce e prende ancora più valore la dotazione finanziaria di 100mila euro messa a disposizione dalla Camera di commercio di Como-Lecco per avvicinare le imprese all’innovazione tecnologica attraverso percorsi di accompagnamento sviluppati da ComoNext con la Next Innovation. La presentazione dei voucher che si è tenuta a Como nei mesi scorsi, verrà replicata a Lecco martedì 25 alle 16 nella sede della Camera di commercio.

«Da aprile a oggi sono stati strappati quattro voucher per i percorsi previsti per quattro aziende che si occupano di alimentare, metalmeccanico e tessile – osserva Alex Curti head of Next Innovation – La situazione si sta muovendo più velocemente rispetto a prima anche grazie al decreto attuativo di Transizione 5.0, è come se fosse iniziata una nuova era. Stiamo orientando i voucher proprio all’ingresso di Transizione 5.0. Se prima c’era l’attesa, adesso c’è la certezza, siamo partiti».

Il voucher nella forma di contributo a fondo perduto, copre il 25% del valore totale del percorso e supporta due tipi di attività «Ramp Up 1 - Il mondo è cambiato» che ha lo scopo di scuotere le aziende: «Creiamo un percorso in modalità storytelling, che varia in base al settore, raccontando come l’iniezione di tecnologie innovative ha modificato il modo di lavorare, i processi, le relazioni e le competenze, creando un ecosistema differente». L’impresa capisce cosa potrebbe funzionare per la propria realtà e comincia a porsi delle domande. La seconda fase «Ramp Up 2 - Il mio mondo è cambiato» è più focalizzata sulla singola realtà: «Siamo noi che andiamo a fare una sorta di fotografia dell’azienda per capire come è organizzata in termini di persone, processi e digitalizzazione, intercettando le possibili criticità ed esigenze anche non direttamente espresse. La seconda parte prevede la redazione di un macro studio di fattibilità, dove consigliamo all’impresa da che parte sarebbe meglio muoversi, fornendo un panorama di azioni che potrebbero sviluppare. Una mappa accompagnata dalla sostenibilità delle azioni stesse a livello di tempi e costi, segnalando gli eventuali sostegni attivi nel campo della finanzia agevolata».

Il terzo step consiste nella messa a terra del piano, un passaggio ulteriore che non rientra nei due sostenuti dalla Camera di commercio.

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