Basta parole sulla Variante: le istituzioni si muovano

Avrei fatto volentieri a meno di scrivere perché una voce, forse sola ma probabilmente non sparuta, la mia, possa giungere come un grido arrabbiato a tutti coloro che si ritengono coinvolti nei lavori di Variante da tempo in atto sul tratto della strada Statale Regina tra gli abitati di Colonno e Griante. Variante che, attraverso una galleria di più di 9km, andrà a fluidificare se non a liberare da traffico pesante, ingorghi, inquinamento, rischi di incidenti e rumori un territorio che per bellezza, storia ed esposizione è ritenuto tra i più affascinanti e visitati d’Italia.

Bene, da residente nel Comune di Tremezzina, fui felice nel vedere intraprendere, il 29 novembre 2021, il blocco della statale per permettere l’allestimento dei cantieri: sembrava un segnale positivo così come fui ancora più contento quando, nel marzo del 2022, la Regina venne riaperta permettendo a molti pendolari e turisti di riprenderne la percorribilità.

Tutto, quindi, sembrava ben avviato. Dopo poco tempo tuttavia, incominciarono ad arrivare avvisaglie di tempo perturbato. Non si sarebbe più potuto impiegare la famosa” talpa”, una sorte di trapano gigante che nell’immaginario comune avrebbe permesso una rapida fresatura della montagna, guadagnando, giorno dopo giorno, metri e metri di terra, avanzando nella roccia come un roditore che si divora il centro del tronco. Poi il reperimento di “arsenico e vecchi merletti” tra le faglie di roccia che associati a idrocarburi aveva fatto anche immaginare a qualcuno la possibilità di vedere trasformata la terra degli uliveti più a nord d’Europa in una sorta di succursale del Regno d’Arabia.

Infine gli ultimi “stop”, a sorpresa, da parte dell’Azienda responsabile dei lavori, una manovra quasi da colpo di stato, congegnata (si può dire?) in modo diabolico, sapendo che da lì a poche settimane si sarebbero svolte le elezioni europee, giusto da permettere un corri-corri generale da parte dei tanti attori alla ricerca di visibilità, mimetizzata da corroboranti dichiarazioni propedeutiche all’acquisizione di qualche consenso.

Fatto sta che per l’ennesima volta ci ritroviamo davanti al consueto detto: “Passata la festa, gabbato lo santo…” Ma qui, cari i nostri signori, Anas, Imprese, Ministro, Sottosegretari, Prefetto, Consiglieri Regionali, Amministratore Provinciale, desideriamo, da voi tutti, con alte aspettative, una concreta risposta.

Farei un debito distinguo per i sindaci, da sempre vigili osservatori e agenti di stimolo perché i dubbi esposti possano essere controllati con regolarità. Per cortesia, Autorità sopra menzionate, prendete una volta per tutte il toro per le corna per decretare, con autorevolezza e prevedibilità, un serio programma temporale, un altrettanto veritiero programma di costi e pagamenti, ed un ancor più attuabile decalogo di comportamenti, azioni e funzioni, compresa una attentissima cabina di controllo visto che le forze coinvolte hanno peso, potere e interesse affinché le cose possano procedere adempiendo ai compiti promessi attraverso le migliori programmazioni previste. Non lamentatevi, parte politica e di controllo, se i cittadini, in futuro, si recheranno sempre meno alle urne e sempre meno intenzionati ad apporre il proprio consenso a coloro dimostratisi presenti solo nel momento delle vacue promesse.

Secondo aspetto, non meno importante del primo. Il problema del traffico in Tremezzina e dei relativi impedimenti al suo scorrere, soprattutto nelle stagioni calde. Il punto è già stato ampiamente segnalato e recentemente sensibilizzato dal giornale attraverso una campagna che ha ottenuto fruttuosi e utili risultati. Tra questi ultimi, la rinnovata disposizione dell’ordinanza disposta per limitare e regolare il traffico pesante all’interno di quei famigerati dieci chilometri, sempiterna causa di tutte le problematiche ben conosciute.

Ebbene, sia le compagnie di trasporto turistico che quelle responsabili dei bilici e tir superiori agli 11 metri – è osservazione di ieri averne contati dodici, in entrambi i sensi, tra Colonno e Tremezzo alle 7.30 antimeridiane, approfittando anche del non ancora completo appostamento dei pur utili movieri – che, insieme al traffico locale, ai camion adibiti ai lavori della Variante e ai Bus per il trasporto locale, vanno ancora una volta ad intasare sedimi stradali predisposti per transito di veicoli adeguati alle misure di sessant’anni or sono, di quell’Ordinanza, quasi bellamente, se ne fregano. Un’ammenda di ottanta euro non spaventa più alcuno, è solo un biglietto lasciapassare. Il traffico pesante e interdetto dalla Disposizione Prefettizia va fermato, o meglio, fatto seriamente rispettare. Dove e da chi? Sarebbe troppo semplice e semplicistico vedere impegnate tre/quattro pattuglie tra Polizia Stradale, Arma dei Carabinieri, Polizie Locali e Guardia di Finanza in luoghi dove tali bisonti della strada arrivano e dove possano essere informati e soprattutto indirizzati a percorsi differenti dalla Statale Regina? Questi luoghi esistono, sono ergonomicamente comodi, e potrebbero essere coordinati con semplicità: 1) rotonda di Maslianico provenendo da Como, 2) rotonda di Tavernola (Bennet) giungendo dall’Autostrada Como- Chiasso, e a nord, 3) snodo di Menaggio e rotonde di Val Solda.

Tutte situazioni dove gli Agenti impegnati potrebbero, anche senza elevare contravvenzioni, gestire in maniera alternativa il senso di marcia. Si avrebbe la sicura possibilità di vedere limitati inevitabili intoppi, rendere più regolare lo scorrimento di un traffico impiegato da lavoratori, pendolari, turisti e, soprattutto, mezzi di soccorso. Deroghe? Certe ed esigibili, per Aziende di trasporto con residenza nei territori sopra nominati, residenza certificata in anni non attuali ma antecedenti ai lavori di Variante e soprattutto non mutuata dalla complicità di persone o ditte cointeressate.

Gentili Ministro, Sottosegretari, Prefetto, Consiglieri Regionali, Amministrazioni Provinciali, Organi di Controllo, si agisca per il bene e la sicurezza di un territorio. Diecimila persone, moltiplicate per due o per tre se non di più nelle stagioni di accoglienza, valgono una migliore attenzione e un più preciso controllo dei tempi operativi per il più rapido e definitivo completamento dei lavori di Variante della Tremezzina.

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