Meloni sull’orlo di una crisi di nervi

Si sa che Silvio Berlusconi aveva accolto la nomina di Giorgia Meloni e presidente del Consiglio con l’entusiasmo che di solito si manifesta di fronte a un appuntamento dal dentista. E c’è da pensare che magari il Cavaliere abbia lasciato nel testamento ai figli l’incombenza di mettere in difficoltà il premier.

Perché non può essere casuale il secondo pesante dispetto che le reti ex Mediaset hanno riservato al capo del governo. Dopo i fuorionda del luciferino Antonio Ricci su Andrea Giambruno che avevano determinato la fine del rapporto tra il giornalista e Meloni, ora tocca a Bianca Berlinguer, farla uscire dai gangheri. Nel talk show condotto su Rete 4 dalla figlia dell’ex segretario del Pci, Enrico, l’ospite principale di ieri sera era Maria Rosaria Boccia, quella, inutile precisarlo, che ha terremotato il governo e causato le dimissioni del suo ex amante, il ministro Gennaro Sangiuliano. Pensare che solo lunedì, in un vertice con i leader della maggioranza, Meloni aveva imposto a tutti il silenzio sull’imbarazzante vicenda.

Perché “lady Boccia” sembra essere una bomba a orologeria gettata sul governo. Non paga di aver ottenuto lo scalpo del titolare del dicastero della Cultura, anche se ieri ha rinunciato all’ultimo momento alla partecipazione nel programma di ieri sera, continua con le sue rivelazioni via social.

Vero che Giorgia Meloni, dopo le ultime vicende, sembra soffrire della “sindrome di accerchiamento” e avrebbe allontanato gli agenti di polizia in servizio a Palazzo Chigi vicino alla sua stanza, temendo una fuga di notizie. Altrettanto chiaro che Bianca Berlinguer fa il suo lavoro di giornalista e che, di questi tempi, un’intervista alla donna che fa tremare il palazzo è comunque uno scoop da leccarsi i baffi. Ma il premier non crede che la cosa sia stata fatta senza malizia. Anzi, i soliti bene informati parlano di una reazione “fuori controllo” di Giorgia convinta che dietro ci sia qualcosa.

Su cosa sia, si interrogano i retroscenisti. C’è chi si chiede se si tratti di un attacco portato dagli eredi di Silvio Berlusconi al capo del governo, la cui linea politica, evidentemente alla luce delle recenti interviste di Pier Silvio e Marina Berlusconi, è poco apprezzata, tant’è che il leader di Forza Italia, Antonio Tajani ha dovuto lanciare lo “ius scholae” non proprio un mantra della destra. Questa tesi rimanda al discorso sul lascito politico che il Cavaliere avrebbe lasciato ai figli. Ma qualcuno ipotizza che dietro l’ospitata di Boccia a “È ancora carta Bianca” ci fosse un ricatto per stoppare la riforma della Rai messa in cantiere dall’esecutivo e poco gradita alla concorrenza di Cologno Monzese.

Qualunque sia la genesi della vicenda, quest’ultima è tale da non far dormire sonni tranquilli al premier, rischiando di minare non tanto la sua tenuta politica che, comunque non appare a rischio, ma quella psicologica. Una certezza è che tra Meloni e il principale gruppo editoriale del Paese, nonché principale azionista di uno dei partiti di maggioranza, non corre buon sangue. Dove porterà questa situazione lo si vedrà. Un’altra realtà è che il caso Sangiuliano è tutt’altro che chiuso con le dimissioni del ministro. Meloni vorrebbe archiviare i problemi di famiglia e dare priorità alle questioni che invece attanagliano le famiglie, quelle degli italiani. Questo avrebbe detto il presidente del Consiglio alla cena-vertice di maggioranza. Ma sarà dura. Per non farsi mancare nulla, poi, c’è anche il rinvio per la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo. Roba da farsi venire davvero una crisi di nervi.

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