“O Romeo, Romeo”. Vero che questa esortazione precede un duplice suicidio, quello di Giulietta e del suo amato, ma la metafora ci sta se parliamo del secondo lotto della tangenziale di Como che, forse, a miglior vita ci è già arrivato senza neppure passare dal via della nascita.
Il Romeo a cui potrebbero rivolgersi con un sospiro il territorio, i cittadini e le forze produttive comasche è Massimiliano, il nuovo segretario della Lega Lombarda, eletto domenica scorsa dal congresso.”
Nel discorso di insediamento, ha invitato il movimento a deviare dalla linea nazionalista voluta dal segretario federale, Matteo Salvini, per tornare a essere il “sindacato del Nord”.
Quale miglior occasione di dimostrare questa inversione di tendenza se non intestarsi la battaglia per concludere la strada che da Ovest a Est e viceversa, toglierebbe da Como il traffico di attraversamento. Sul tema è intervenuto, nei giorni scorsi, il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo, l’ultimo samurai del secondo lotto, per segnalare come sono stati tolti i vincoli sui terreni che avrebbero dovuto accogliere l’arteria nel progetto da 800 milioni scartato perché troppo oneroso. Gli ha replicato Alessandro Fermi, assessore in Regione, per spiegare come l’idea del secondo lotto viva ancora nel progetto della nuova autostrada Varese-Lecco per cui però occorre reperire i finanziamenti sul modello della variante Tremezzina (un precedente non proprio felicissimo). Va bene, allora la facciano questa battaglia. Romeo dimostri con i fatti che la sua Lega Lombarda vuole davvero una politica per il territorio. L’impresa è quasi disperata, ma non si può lasciare nulla di intentato. La situazione del tratto di Statale Briantea che da Como va verso Bergamo è devastante. Ci sono code che a volte vanno dal capoluogo e Albese con Cassano e viceversa.
Il primo lotto da Villa Guardia ad Albate continua a servire poco ed essere altrettanto poco utilizzato anche a causa del pedaggio. La società Pedemontana Lombarda che avrebbe dovuto farsi carico di realizzare anche le tangenziali di Como e Varese non viaggia in buone acque. E oltre alla beffa ha pronto un danno con l’introduzione del pedaggio sulla Milano-Meda, frequentata ogni giorno dai pendolari comaschi diretti nel capoluogo regionale. Insomma qualche credito lo possiamo esibire, non fosse altro per la valanga di promesse degli inquilini dell’ultimo piano del Pirellone prima e di palazzo Lombardia oggi, sul secondo lotto e l’abolizione del pedaggio del primo. Buon per loro che i comaschi continuano a votare i partiti che li esprimono, ma non per noi che viviamo nell’attesa messianica del rispetto degli impegni. Viene da chiedersi, anche se ormai è un esercizio ozioso, per quali ragioni si sia preferito realizzare l’ectoplasmatica autostrada BreBeMi, da Milano a Brescia, inutile doppio di un’A4 che fino a Bergamo è a quattro corsie e vede picchi di traffico rilevante in prossimità del capoluogo regionale dove la nuova arteria non passa. Allora, Romeo, faccia un atto d’amore per un territorio che tanto ha dato al suo partito.
Se ,come ha detto, ritiene che il recupero dei consensi e la fine della sudditanza a Fratelli d’Italia, passi per una Lega che torni davvero a essere “Lombarda” sia coerente con i fatti. Peraltro, più o meno gli stessi concetti sono stati espressi anche da Attilio Fontana, presidente della Regione. Sappiamo che leggendo questo pezzo qualcuno dirà che non è vero che non ci stia muovendo che tanto è già stato fatto, ma molto è ancora da fare. Ma noi comaschi fermi in coda sulla Briantea di tempo ne abbiamo davvero poco.
P. S.: È chiaro che questo appello resterà impantanato ai confini dell’utopia. Però è quasi Natale e hai visto mai che arrivi in miracolo
P. S2.: Inutile scomodare, per questa battaglia, il capo di Romeo, Matteo Salvini. È troppo occupato con il ponte sullo Stretto di Messina: peraltro metà dello stanziamento aggiuntivo di 1,4 milioni inserito nella legge finanziaria sarebbe quasi bastato per realizzare il progetto scartato perché “costoso” del secondo lotto della tangenziale comasca.
“O Romeo, Romeo”
© RIPRODUZIONE RISERVATA