A Montorfano tornano alle luce le rogge: sono le sorgenti del lago
Natura L’effetto dei lavori di rimozione dei rovi e dei canneti. Lo specchio d’acqua è alimentato anche da fonti sotterranee
Tornano alla luce le roggette che alimentano il lago di Montorfano: i lavori di pulizia con rimozione dei rovi insieme agli importanti interventi del Parco regionale della Valle del Lambro per lo sfalcio di parte dei canneti, riportano alla luce la storia e la geografia di Montorfano e del suo lago.
La leggenda
Il paese, tra storia e leggenda, è strettamente collegato al Monte Orfano, che dà il nome stesso al borgo e al suo lago. La leggenda narra che il piccolo monte, che i montorfanesi chiamano il Montagnino, nel momento in cui si accorse di essere solo, pianse per il suo essere appunto orfano: le sue lacrime diedero così vita al lago del paese.
La leggenda serviva per spiegare la realtà singolare del bacino lacustre. Il lago infatti non ha immissari e riceve le sue acque da sorgenti sotterranee e da queste piccole roggette, che scendono lungo quel corridoio naturale - a metà dell’attuale via Como - che collega, passando per il prato del lavatoio, il Monte Orfano al suo lago.
I lavori delle scorse settimane, documentati anche da Chiara Tettamanti, guardia ecologica volontaria dell’amministrazione provinciale, da sempre appassionata per il lago del suo paese, hanno riportato alla luce questi rivoli di acqua che scorrono verso il lago.
«Sono le roggette che portano al lago l’acqua delle sorgenti provenienti dal Monte Orfano e dal Prato Fontana – spiega - Sono state messe in luce e pulite grazie al recente taglio dei rovi nella zona. Come è noto il nostro lago non ha un immissario vero e proprio, ma viene alimentato da queste sorgenti, da sorgenti sotterranee al lago stesso, determinate dalla falda acquifera, e da sorgenti provenienti dalla collinetta morenica della sponda meridionale».
Reticolo
Un lago quindi che, potremmo dire, si alimenta da solo tramite un reticolo idrico del tutto locale. «Il lago ha però un emissario: si tratta del Rivo del Molino, che scorre nei prati ad est del paese, costeggiando per un tratto il viale delle Rimembranze, che porta al cimitero nuovo, e confluisce nel torrente Terrò, che a sua volta si getta nel Seveso, passando all’interno del polmone verde della Brughiera – prosegue Tettamanti - Queste roggette sono preziosissime anche perché alcune di loro servono come punti dove rilasciare i rospi salvati durante loro discesa verso il lago che viene in qualche modo facilitata».
La campagna di salvataggio dei rospi, che solitamente viene organizzata da febbraio a maggio dall’associazione ambientalisti montorfanese “L’Ontano”, permette di evitare che i rospi attraversino via Como e vengano schiacciati e uccisi dalle auto. Il corridoio Monte Orfano-Prato Fontana-Lago è fondamentale per la tutela del territorio.
Lo sfalcio di parte del canneto, invece, serve e servirà a dare maggiore ossigeno al lago e al suo ecosistema.
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