Altro incendio all’ex Spreafico: «Basta, faccio sgomberare tutto»
Erba Presa di posizione del sindaco all’indomani dell’ennesimo rogo alla vecchia tintoria. «Situazione troppo a rischio: con un’ordinanza farò rimuovere tutti i materiali infiammabili»
A pochi giorni dall’incendio divampato il 24 dicembre all’ex tintoria Spreafico di via Leopardi, l’amministrazione comunale pensa alle contromisure. Prima il sindaco Mauro Caprani disporrà lo sgombero di tutti i materiali infiammabili, poi l’immobile verrà inserito nella lista delle aree dismesse con criticità da abbattere o riqualificare entro due anni.
L’incendio è scoppiato la vigilia di Natale intorno alle 16. Luigi Cabano, presidente dell’associazione pensionati che ha sede a pochi metri di distanza, ha visto una colonna di fumo levarsi dal capannone di via Leopardi e ha chiamato il 112. I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro mezzi da Erba e da Canzo e hanno operato a lungo per evitare che il rogo, alimentato dal forte vento, si propagasse al resto della struttura.
Le fiamme hanno interessato un locale di circa 50 metri, all’interno c’erano molte sedie e vecchi mobili in legno accatastati. I sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco, dai carabinieri e dalla polizia locale sembrano escludere l’ipotesi del dolo: l’ipotesi è che qualcuno abbia trovato riparo all’interno della vecchia industria e abbia accesso un fuoco per riscaldarsi, ma il vento ha spinto le fiamme fino agli arredi in legno presenti all’interno del locale.
Molti erbesi ricordano un episodio simile avvenuto nel luglio 2017, quando otto squadre dei vigili del fuoco lavorarono tutta la notte per spegnere un incendio alla ex Spreafico: anche in quel caso tutto partì da un locale utilizzato come magazzino dal Tetto Fraterno di don Bassano Pirovano, che lì aveva accatastato sedie, tavoli, mobili e materassi.
Martedì il sindaco è andato di persona in via Leopardi per seguire le operazioni di spegnimento. «Il primo passo - dice Caprani - sarà un’ordinanza di sgombero immediato di tutti i materiali infiammabili presenti all’interno della ex Spreafico. Questo è un passaggio fondamentale per scongiurare altri incendi sul breve termine».
Il secondo atto è atteso per gennaio. «La ex Spreafico - preannuncia il sindaco - entrerà nella lista delle aree dismesse con criticità che andranno necessariamente abbattute o riqualificate, se non lo faranno i proprietari interverrà il Comune di Erba».
Il riferimento è sempre l’articolo 40 bis della legge regionale 12/2005, che l’amministrazione comunale ha già utilizzato come ultimatum ai proprietari per tutte le aree centrali di via Fiume.
«L’obiettivo - continua Caprani - è arrivare in consiglio comunale per l’approvazione entro il mese di gennaio, alla prima seduta utile». È probabile che l’amministrazione decida di inserire fra le nuove aree dismesse con criticità altri immobili insieme alla ex Spreafico.
La scorsa estate il sindaco aveva già emesso un’ordinanza relativa all’ex Spreafico dopo che alcuni calcinacci avevano colpito il camion di un’azienda incaricata della manutenzione stradale. Il primo cittadino aveva chiesto di mettere in sicurezza la facciata per evitare altri crolli; molto più difficile è evitare che le persone entrino per cercare un riparo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA